Stava preparando una bomba artigianale e divulgava sul web messaggi jihadisti e neonazisti: arrestato dai Ros
L’indagine coordinata dalla procura di Trento ha portato in carcere un giovane italiano con gravi accuse, tra cui terrorismo internazionale. Il ragazzo era già finito nel mirino della procura di Bolzano quando era ancora minorenne
TRENTO. Un cittadino italiano è stato arrestato oggi dai carabinieri del Ros con l’accusa di attività di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa aggravata e di addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale.
Il provvedimento, emesso dal Gip di Trento su richiesta della Direzione distrettuale antimafia eantiterrorismo della Procura della Repubblica di Trento in coordinamento con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, è scaturito da una complessa attività investigativa di polizia giudiziaria avviata nel settembre del 2023 a seguito di un contributo dell'intelligence italiana nell'ambito della quale si era evidenziato un profilo social attivo nella diffusione di materiale di matrice nazionalsocialista e di supporto dell'organizzazione terroristica jihadista nota come "stato islamico". Il Ros attraverso attività investigative ha identificato il soggetto nonostante il medesimo si sia avvalso di molteplici ed avanzati accorgimenti informatici per non essere identificato.
Le indagini hanno confermato l'intensa attività della persona sottoposta ad indagini nella diffusione di contenuti multimediali di propaganda sia di natura jihadista, sia antisemita nonché riscontrato un percorso di apprendimento per il confezionamento di ordigni esplosivi azionati mediante detonatori wireless. Il giovane, perito elettrotecnico, asseriva nelle proprie comunicazioni telefoniche e telematiche di essere in procinto di preparare un ordigno artigianale (del tipo TATP), in merito al quale chiedeva istruzioni su come costruire un detonatore a distanza, di cui acquisiva componenti elettroniche nonché esprimeva una costante opera di indottrinamento nei confronti dei familiari conviventi tra cui un fratello minore di soli 10 anni e discuteva con un altro fratello maggiorenne, destinatario di perquisizione, dell'acquisto di un'arma da fuoco.
Le perquisizioni disposte dalla Procura Distrettuale di Trento hanno consentito ai carabinieri del Ros di sequestrare una maschera antigas, oltre 200 unità di polvere pirica, nonché componenti elettroniche idonee al rilevamento di microspie e alla fabbricazione di telecomandi a distanza ed attrezzi per microsaldature oltre che materiale informatico e documentale di riscontro.
L'indagine si collega ad una precedente, svolta dalla Procura per i minorenni di Bolzano, in coordinamento con la Procura Distrettuale di Trento, nei confronti della stessa persona sottoposta ad indagini all'epoca minorenne, all'esito della quale, in ragione della sua età fu avviato, su indicazione della magistratura, ad un programma educativo e riabilitativo nel contesto di un progetto inter-istituzionale di de-radicalizzazione e contro narrativa, finalizzato a depotenziare i fattori di rischio nei soggetti deboli, quale innovativa frontiera di contrasto alla minaccia terroristica. Il percorso interrotto a causa della sopraggiunta pandemia di Covid-19 non ha – all'epoca – raggiunto i risultati auspicati.