Uil contro Kaswalder: "Vergognoso che un consigliere provinciale lodi il fascismo"
Il segretario generale del sindacato: “L’ex presidente del Consiglio ha affermato che il fascismo ha fatto anche cose buone, siamo sconcertati. La storia non va riscritta a favore di chi tenta di negare il passato”
TRENTO. "In merito alle odierne dichiarazioni del consigliere provinciale Kaswalder, che ha affermato che "il fascismo ha fatto anche cose buone", la Uil esprime il proprio sconcerto e indignazione. “Una frase inaccettabile, soprattutto se pronunciata da chi ricopre una carica istituzionale, come quella di consigliere provinciale ed ex Presidente del Consiglio Provinciale. Parole che sono una grave mancanza di rispetto verso la nostra storia e le vittime del fascismo”.
”Vogliamo ricordare a Kaswalder – si legge in un comunicato – , e a chiunque altro pensi che il fascismo abbia "fatto anche cose buone", dalla sede della Uil in Via Giacomo Matteotti che proprio Matteotti, è stato ucciso dai fascisti per essersi opposto al regime. La Uil del Trentino, proprio lo scorso anno, ne ha celebrato il centenario della morte con una mostra presso le gallerie di Piedicastello, mostra che evidentemente Kaswalder non ha visitato.
È vergognoso che queste parole vengano pronunciate proprio all'interno del Consiglio Provinciale di Trento, l'istituzione che rappresenta i cittadini e le cittadine trentine. Per altre parole dette in una sede istituzionale come quella dove Kaswalder fa politica Matteotti ha pagato con la vita per la difesa della democrazia ucciso da coloro che Kaswalder sembra voler minimizzare o addirittura esaltare.
Le parole di Kaswalder non solo sono una grave distorsione della storia, ma vanno anche contro i valori di giustizia, uguaglianza e democrazia che la nostra comunità dovrebbe difendere. La UIL del Trentino condanna fermamente qualsiasi tentativo di revisionismo storico e invita tutti i cittadini e le istituzioni a non abbassare la guardia”.
Siamo pronti a difendere ogni giorno la verità e i principi che hanno guidato la nostra lotta per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, come Giacomo Matteotti ha fatto prima di noi. La storia non va riscritta a favore di chi tenta di negare il passato".