Montagna / L’intervento

Intossicati dal monossido di carbonio sul Piz Boè: soccorsi due escursionisti

Attrezzatura da campo mal utilizzata trasforma una notte in quota alla Capanna Fassa in un'emergenza sanitaria che ha richiesto l'intervento dell'elisoccorso di Trentino Emergenza

DOLOMITI. Mattinata di paura quella di oggi, 27 marzo, sulle Dolomiti: due escursionisti hanno vissuto momenti di paura a 3100 metri d'altitudine. Il maestoso Piz Boè, rinomato per i suoi panorami mozzafiato, è diventato teatro di un intervento di soccorso alpino all'alba.I due appassionati di montagna, dopo una notte trascorsa al riparo della storica Capanna Fassa, si sono svegliati accusando forti sintomi di malessere: vertigini, nausea e un preoccupante stato confusionale.

La causa dell'emergenza è stata rapidamente identificata in un'intossicazione da monossido di carbonio, silenziosa minaccia sprigionata dal fornello da campo utilizzato la sera precedente.


Nonostante le difficoltà, i due hanno mantenuto la lucidità necessaria per lanciare l'Sos, attivando la macchina dei soccorsi. Da Trento si è levato in volo l'elicottero di Trentino Emergenza con a bordo personale medico specializzato in emergenze in quota.


Con grande sollievo dell'equipe medica, la valutazione sul posto ha ridimensionato l'iniziale preoccupazione: entrambi gli escursionisti presentavano sintomi contenuti, segno che il ricambio d'aria notturno aveva limitato la concentrazione del gas tossico.


Per un eccesso di prudenza, uno dei due alpinisti è stato comunque trasportato all'ospedale di Cavalese, struttura di riferimento per le emergenze in Val di Fassa. Il compagno di avventura, dopo le prime cure sul posto, ha potuto riprendere autonomamente il sentiero di discesa.