Trento / L'evento

La marcia in centro storico: «Stop alla violenza contro le persone transgender»

Voci della manifestazione che si è svolta ieri nel capoluogo per rilanciare la battaglia contro le discriminazioni, le violenze e la negazione dei diritti. Quest'ultima è tornata attuale negli Usa di Trump, con la cancellazione delle identità ufficiali di chi ha fatto percorsi di transizione: si torna a maschio o femmina guardando solo alla nascita. Vari Paesi Ue (non l'Italia) hanno perciò già messo in guardia i loro cittadini che viaggiano

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VIDEO Trento, cento in piazza per i diritti: basta violenza sui trans
TRENTO Poliziotta transgender aggredita e ferita in un bar

di Redazione Web

TRENTO - Affollata marcia per la visibilità delle persone transgender, ieri in piazza Duomo a Trento, per iniziativa dell'Arcigay e altre realtà associative. Una grande bandiera con i colori dell'orgoglio transgender, a strisce azzurre, rosa e bianca, ha attraversato le vie del centro storico.

Nella comunità Lgbtq+ è ancora vivo il ricordo dell'aggressione a Trento, poche settimane fa, ai danni di una donna transgender, agente di polizia, attuata secondo le ricostruzioni da individui vicini ai gruppi ultras del Calcio Trento.

Portavoce della piazza è stato Alex Astolfi, referente del gruppo Trans di Arcigay a Trento: «Subiamo attacchi - ha detto al megafono - sempre più feroci, sia a livello internazionale da Trump che discrimina le persone trans con ordini esecutivi poi per fortuna fermati dai giudici, sia in Italia dove un tavolo di lavoro del governo vuole procedere alla patologizzazione delle ridefinizioni di genere. Di recente hanno oltraggiato la memoria di Pio La Torre, deriso per aver indossato scarpe da donna quando era bambino e la sua famiglia poverissima non possedeva altre scarpe. Eppure è un grande eroe antimafia».

Trento, cento in piazza per i diritti: basta violenza sui trans

Domenica 30 marzo a Trento la partecipata manifestazione e la marcia per difendere i transgender: «Subiamo attacchi feroci, da Trump al governo italiano. E a Trento l’aggressione al bar...»

Frattanto, di fronte alle politiche ostili all'inclusione praticate dal governo americano di estrema destra guidato da Donald Trump, le autorità di diversi paesi Ue mettono in guardia i loro cittadini che dovessero recarsi negli Stati Uniti.

La Danimarca e la Finlandia hanno aggiornato le loro raccomandazioni di viaggio verso gli Stati Uniti mettendo in guardia le persone transgender, dopo che Trump ha annunciato che gli Usa avrebbero riconosciuto solo due generi.

Il ministero degli Esteri danese ha osservato che il modulo di domanda per l'Esta, il visto elettronico per entrare negli Usa, consente ai viaggiatori di indicare il proprio genere solo come maschio o femmina. La legge danese, invece, consente ai cittadini di identificarlo come X. "Se il tuo passaporto riporta il genere X o hai cambiato genere, si consiglia di contattare l'ambasciata degli Stati Uniti prima del viaggio per ricevere indicazioni su come procedere", si legge ora nella pagina delle avvertenze di viaggio danesi.

Trento, in corteo per difendere le persone transgender da violenze e negazioni dei diritti

Un centinaio le persone al via della marcia per la visibilità delle persone transgender, organizzata ieri, 30 marzo, in piazza Duomo da Arcigay del Trentino e da numerose altre realtà regionali. È stata srotolata una grande bandiera con i colori dell'orgoglio transgender, a strisce azzurre, rosa e bianca. I manifestanti hanno attraversato le vie del centro storico cittadino, in maniera festosa e colorata, anche se nei temi sollevati non mancavano rabbia e amarezza. Nella comunità Lgbtq+ è ancora vivo il ricordo dell'aggressione a Trento ai danni di una donna transgender, agente di polizia [foto di Daniele Panato]

Un simile consiglio ai viaggiatori è stato dato dal governo di Helsinki e anche la Germania consiglia ai viaggiatori con documenti ufficiali sul genere X di fare una verifica prima di partire, per evitare guai alla dogana Usa. La Gran Bretagna si è limitata a modificare i consigli ufficiali per i viaggiatori, sottolineando che ora negli Usa si rischiano arresto o detenzione se non si rientra nei profili previsti dalle nuove norme sull'ingresso nel Paese.

L'ordine esecutivo del 20 gennaio prevede che i documenti di identità "riflettano accuratamente il sesso del titolare" e che queswto non può essere "modificabile", quindi va messo sul passaporto quello alla nascita, non si considera se la persona successivamente, da adulta, ha cambiato genere con un percorso di transizione.