l’inchiesta

Resta in carcere il giovane meranese sospettato di essere un combattente jihadista

Il tribunale del riesame rigetta l'istanza della difesa: confermata la misura cautelare in carcere per il perito elettrotecnico di 22 anni, arrestato il 13 marzo

BOLZANO. Il tribunale del riesame di Trento ha rigettato l'istanza della difesa e confermato la misura cautelare in carcere per il perito elettrotecnico di 22 anni, arrestato il 13 marzo dai carabinieri del Ros. 

L'operazione è avvenuta nell'ambito di un'indagine della Dda di Trento iniziata a settembre 2023 dopo la segnalazione dell'intelligence italiana di un profilo social attivo nella diffusione di materiale di matrice nazionalsocialista, antisemita e jihadista, e legata a quella della Procura per i minori di Bolzano avviata quando il meranese aveva 17 anni. 

È indagato per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa aggravata e addestramento ad attività con finalità di terrorismo. Per gli inquirenti, sarebbe stato in procinto di realizzare un ordigno esplosivo e avrebbe indottrinato il fratello di 10 anni. 

Nel blitz del Ros, erano stati sequestrati una maschera antigas, 200 unità di polvere pirica, componenti elettroniche idonee al rilevamento di microspie e alla fabbricazione di telecomandi a distanza e attrezzi per microsaldature.