Crimine / Allarme

«Sua figlia è gravissima»: ancora truffe telefoniche in Trentino

Diversi tentativi negli ultimi giorni, sventati grazie all'accortezza delle signore finite nel mirino dei malviventi e grazie al supporto di amici e familiari che hanno contribuito a evitare che la trappola scattasse

TRENTO Sottrae beni a una donna
IL CASO La truffa dei maghi dagli Usa a Trento

di Marica Viganò

TRENTO - «Sua figlia è gravissima, ha il "morbo del Brasile". Servono soldi per le medicine». Sono le parole che uno sconosciuto al telefono ha rivolto ad una pensionata. È successo lunedì 31 marzo e, purtroppo, non è un caso isolato: continuano i tentativi di truffa ai danni delle persone anziane. Il telefono di casa squilla in pieno giorno e la voce solitamente è quella di un uomo che si presenta a volte come maresciallo dei carabinieri, altre come avvocato. 

L'obiettivo è di spaventare la persona che alza la cornetta, raccontando che il figlio è stato arrestato o che la figlia è nei guai, per poi portare via soldi e gioielli con la scusa di una "cauzione" o di un anticipo del costo delle cure. In questi giorni in città le telefonate di questo tenore sono tante, come ci segnalano i nostri lettori.

Ed è l'occasione per ribadire di non prestare ascolto a ciò che viene detto da sconosciuti al telefono: il consiglio è di chiudere velocemente la conversazione e, in caso di dubbio, chiamare i propri familiari per verificare se i fatti raccontati siano realmente successi e rivolgersi al numero di emergenza "112" per spiegare ai carabinieri o alla polizia quanto è accaduto.

Ieri mattina, dunque, è suonato il telefono a casa di una donna di 98 anni, che vive in Bolghera. La signora è lucida, ma ad una certa età è normale essere più fragili. Lo sconosciuto che l'ha contattata sul telefono di casa ha raccontato che la figlia era gravissima in ospedale per "il morbo del Brasile". 

Aveva aggiunto che la febbre era alta e l'unica cura erano medicine provenienti dalla Svizzera. Ma occorrevano soldi. La donna ha spiegato che denaro in casa non ne ha, e lo sconosciuto ha precisato che anche i gioielli andavano bene. Il raggiro non si è concretizzato anche per merito della signora che era accanto a lei e che l'ha convinta a mettere giù il telefono.

«Mia mamma mi ha chiamato subito raccontandomi l'accaduto - spiega la figlia - Mi ha detto che ha avuto il dubbio che la storia fosse vera. Per fortuna era tranquilla, anche perché lei sa che ci sono in giro truffatori. È già la terza volta in due anni che viene contattata da persone che le chiedono soldi o gioielli».

Il telefono è suonato due volte a distanza di una decina di giorni nell'abitazione di una pensionata, a Trento sud. La prima chiamata è arrivata pochi giorni dopo il funerale del marito, da parte di un uomo che ha fatto il nome del figlio (forse leggendolo sull'annuncio funebre).

La signora, grazie all'aiuto dei familiari, non è caduta nella trappola. Alcuni giorni fa, alle 10.30 del mattino, una chiamata sospetta è arrivata ad una pensionata che vive a Trento nord. Al telefono c'era un uomo che si è presentato come maresciallo dei carabinieri e le ha chiesto se aveva figli. La conversazione si è chiusa quando la donna ha detto di avere un nipote carabiniere: l'uomo non ha più richiamato.