Nuova mobilitazione contro il Patto Ue sulla migrazione e l’asilo
Il 10 aprile 2025 sarà il primo anniversario dell’approvazione e l'Assemblea antirazzista aderisce alle iniziative che si sv olgeranno in molte città del continente per contestare il dispositivo che estende anche detenzione amministrativa e schedatura digitale. Rilanciata anche la critica alle politiche della Provincia: "Centinaia di persone, comprese donne e minori vivono in condizioni inaccettabili"
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TRENTO - Il 10 aprile 2025 sarà il primo anniversario dell’approvazione al Parlamento europeo del nuovo Patto Ue sulla migrazione e l’asilo e l'Assemblea antirazzista di Trento coglie l'occasione della ricorrenza per rilanciare le proprie critiche
Si tratta, scrive in una nota, di "uno strumento legislativo che nasce con l’obiettivo di legittimare la sistematica violazione dei diritti umani, già in atto da tempo, ai confini dell’Unione europea (dalla Polonia all’Ungheria e alla Bulgaria ma non solo), normalizzando tutto ciò che oggi viene denunciato come contrario ai principi del diritto e sanzionato dalla giurisprudenza europea. La detenzione amministrativa delle persone richiedenti asilo diventerà la norma, il diritto d’asilo verrà fortemente compromesso e, a tal fine, la soluzione prospettata dal patto è quella che porterà alla creazione di centri di detenzione ai nostri confini e, in conformità con la linea dettata dal governo Meloni e dall’accordo Italia-Albania, anche in Paesi extra Ue".
L'Assemblea sottolinea poi una coerenza transoceanica dal punto di vista ideologico: "Una soluzione che poco si discosta dalla dottrina Trump-Musk che ipocritamente ha fatto rabbrividire quelle stesse élite europee artefici del Patto UE sulla Migrazione e l’Asilo.
Chiunque arrivi alle frontiere verrà recluso per giorni, settimane, mesi in centri di detenzione e hotspot, relegando il diritto a richiedere protezione internazionale, fino ad oggi sancito dalla Convenzione di Ginevra e dalla Cedu, a una concessione rilasciata peraltro sulla scorta di parametri arbitrari (situazioni di “crisi”, “forza maggiore”…).
A corollario di tutto ciò la schedatura digitale diventerà una prassi, colpendo anche i minori a partire dai sei anni, con buona pace del diritto alla privacy".
Il 10 aprile diverse città europee si mobiliteranno e diranno "chiaramente che siamo di fronte a una politica razzista e del tutto inaccettabile perché renderà la vita delle persone migranti ancora più dura e pericolosa".
A cosa porterà aumentare il numero dei respingimenti e delle detenzioni, scrive ancora l'Assemblea, "se non a costringere le persone a viaggi ancora più rischiosi e mortali? A cosa porterà rendere ancora più precaria la vita nei paesi di arrivo se non ad esporle a maggiore sfruttamento e ricatto? Questo micidiale sistema va inceppato, non è questa l’Europa che vogliamo!".
A Trento, conclude la nota, gli attivisti saranno in piazza "anche per collegare tale scenario alle politiche razziste della giunta provinciale: centinaia di persone richiedenti asilo, comprese donne e minori vivono in condizioni inaccettabili in attesa da mesi di una risposta dal sistema di accoglienza trovando sostegno solamente sulle limitate disponibilità del volontariato e dell’attivismo.
Per chi invece è accolto alla residenza Fersina o alla residenza Adige il futuro è totalmente incerto in previsione della prossima chiusura dei centri di accoglienza. Che ne sarà a breve di queste 300 persone?
È probabile che saranno ulteriormente marginalizzate e considerate altri “pacchi” da spostare da un luogo ad un altro, con il chiaro intento di cancellare ogni possibilità di inclusione, o, peggio, con l’obiettivo di liberarsene deportandole, utilizzando quindi gli strumenti messi a disposizione dal Patto Ue.
Invitiamo tutte le realtà antirazziste e chi ancora non si è arreso a denunciare questo ennesimo sopruso. Vogliamo sia ripristinata l’accoglienza diffusa, dignitosa e accessibile a tutti e tutte.
Quello che accade alle persone migranti riguarda tutta la società. Lasciare che i diritti vengano calpestati significa accettare che la nostra democrazia diventi sempre più fragile, consentendo che quelli che un tempo erano considerati diritti di tutti/e in futuro siano solo privilegi per pochi", conclude il comunicato stampa dell'assemblea antirazzista.