Politica

Con il sì al terzo mandato Francesca Gerosa adesso rischia il posto

Maurizio Fugatti ha blindato la sua maggioranza con i fuoriusciti da FdI. L’assessora: «Non ho timori. I rapporti con la Lega hanno una valenza nazionale»

di Luisa Maria Patruno

TRENTO. Il voto sul terzo mandato di fatto ipoteca la leadership del centrodestra con tre anni d'anticipo (salvo eventuale bocciatura della legge da parte della Consulta), stoppando le velleità di Fratelli d'Italia e della vicepresidente della Provincia, Francesca Gerosa, che era già pronta a candidarsi per prendere il posto del leghista Maurizio Fugatti nel 2028, facendo pesare il ruolo di FdI a livello nazionale, e diventare la prima governatrice del Trentino. 

Ma soprattutto, con il nuovo scenario che si è aperto ieri, con la spaccatura di FdI, ora Francesca Gerosa rischia anche il suo attuale posto di vicepresidente della Provincia, un sogno per i leghisti che non l'hanno mai digerita.

Il messaggio chiaro che il governatore Fugatti ha mandato, riuscendo a portare dalla sua parte Carlo Daldoss e Christian Girardi, dopo Claudio Cia, che era uscito da FdI subito dopo lo scontro sulla composizione della Giunta, è infatti che ora può contare su 19 consiglieri provinciali su 21 della maggioranza schierati con lui ed è dunque autosufficiente, anche senza il sostegno dei due superstiti di Fratelli d'Italia, Daniele Biada e Francesca Gerosa. 

E in prospettiva, in vista delle prossime elezioni provinciali, ha una sua coalizione compatta, formata dalla Lega, il Patt e le liste civiche territoriali, compreso l'apporto che in questo senso hanno annunciato di voler dare Daldoss e Girardi, mentre Fratelli d'Italia si ritrova isolato.

Questi nuovi equilibri nella coalizione dicono però anche che Fugatti non può fare a meno del voto dei tre fuoriusciti di FdI - Daldoss, Girardi e Cia - senza i quali non avrebbe più la maggioranza, mentre può fare a meno di Gerosa e Biada. E dunque se vuole che la sua Giunta resti in piedi dovrà trovare il modo di accontentare i tre transfughi, facendo saltare proprio Gerosa per lasciare il posto magari a Girardi, visto che Daldoss è già assessore regionale. 

Insomma, quanto accaduto in aula potrebbe avere il potenziale di aprire una crisi di Giunta con l'estromissione di Fratelli d'Italia, eventualità che non sembra impensierire affatto Fugatti che non si è preoccupato del fatto che questo scontro interno si consumasse in piena campagna elettorale per le elezioni comunali.

Gerosa allontana però subito da sè anche solo l'ipotesi che il presidente possa toglierle vicepresidenza e assessorato dicendo: «Penso che i rapporti tra la Lega e FdI hanno anche una valenza nazionale. Abbiamo visto le dinamiche dei rapporti prima delle elezioni dell'ottobre del 2023, c'era una accordo politico. Noi prendiamo ora atto che chi giurava di rappresentare la volontà del territorio oggi ha fatto scelte diverse. Ci auguriamo che l'elettorato di FdI che ha portato queste persone in consiglio provinciale ne abbia piena consapevolezza. Noi continuiamo con coerenza e responsabilità. Non abbiamo timori. Tutto quello che accadrà lo affronteremo come sempre a testa alta». 

Non tutti però nel centrodestra pensano che questo voto porterà a rimescolamenti nella giunta. L'assessore Mattia Gottardi (La Civica) infatti dice: «Nessuno pensa di fare a meno di FdI: c'è una maggioranza uscita dalle urne e tale rimane».Il presidente Fugatti ha voluto chiudere subito la partita sul terzo mandato, che sulla carta sembrava un azzardo perché non aveva i numeri, chiedendo la procedura d'urgenza, per avere davanti il tempo, prima delle elezioni politiche del 2027, alle quali eventualmente potrebbe candidarsi, di fare fronte a probabili impugnative della legge da parte del Governo, visto che la premier Giorgia Meloni si è espressa contro il terzo mandato, come il suo partito, e già è stata impugnata la legge della Campania, che la Corte costituzionale ha bocciato.