Giorno della memoria: mostra sull'eutanasia nazista dei malati mentali
Il 27 gennaio in tutto il mondo ricorrono le celebrazioni per ricordare le vittime del nazismo, il dramma dei deportati nei lager. In occasione della Giornata della Memoria, Anffas Trentino Onlus vuole portare alla luce una pagina dolorosa della nostra storia: l'atroce progetto di eutanasia nazista compiuto a danno di circa trecentomila disabili e malati mentali.
Il progetto, tristemente noto alla storia come Aktion T4, fu una sorta di mostruosa prova generale della Shoah. Il governo di Hitler poté concepire un simile piano perché le sue idee poggiavano su basi scientifiche, politiche e culturali diffuse all'epoca in Paesi civilissimi. E la mostra che Anffas presenta permette di interrogarsi sui temi dell'eugenetica, della scienza, dell'etica e delle politiche del potere ma vuole essere soprattutto un monito per non dimenticare, perché la linea di demarcazione che ha portato a queste derive ha, ancora oggi giorno, un profilo quanto mai labile.
Che senso ha dopo 70 anni tornare ancora al male assoluto dello sterminio nazista? È necessario per le domande inquietanti che l'eutanasia dei disabili pone per il presente e per il futuro. Uccisioni, esperimenti e sofferenze inflitte ai malati mentali non furono opera delle Ss e di fanatici nazisti, ma di illustri psichiatri che avevano portato la psichiatria tedesca ai vertici mondiali.
Come ha potuto una nazione civile come la Germania, in pieno secolo ventesimo, precipitare in una tale barbarie? Hitler poté attuare l'orrore dei suoi stermini perché le sue idee poggiavano su basi scientifiche, culturali e politiche diffuse all'epoca in molti altri Paesi civilissimi. Partendo da esse il nazismo attuò una mostruosa manipolazione delle coscienze attraverso l'elaborazione di programmi didattici per tutte le scuole di ogni ordine e grado e organizzò una propaganda capillare fatta di film proiettati nelle 5.300 sale cinematografiche di Stato, di manifesti che tappezzavano ogni strada, di mostre e di opuscoli distribuiti ovunque.
Nello sterminio dei disabili due episodi coinvolgono l'Italia. Il primo riguarda la deportazione di pazienti ebrei ricoverati negli ospedali psichiatrici di San Servolo e San Clemente a Venezia. Il secondo riguarda l'ospedale psichiatrico di Pergine Valsugana. Nel lungo e prezioso lavoro di ricerca condotta dal prof. Michael Von Cranach negli archivi dell'ospedale psichiatrico di Kaufbeuren, sono state ritrovate delle lettere che erano state gelosamente custodite da un dipendente fino alla sua morte.
Esse costituiscono un'agghiacciante testimonianza di esperimenti medici fatti su alcuni bambini che facevano parte di un gruppo di 400 pazienti italiani di madrelingua tedesca che, per un accordo tra i due governi, dall'ospedale psichiatrico di Pergine Valsugana furono mandati in Germania dove morirono nei centri di uccisione del programma di eutanasia. Alcuni finirono nell'ospedale psichiatrico di Kaufbeuren dove era direttore il famigerato dottor Faltlhauser.
Il 27 gennaio alle ore 10.30 nell' atrio della Sala della Tromba a Trento verrà inaugurata la mostra allestita per l'occasione e che inaugurerà le iniziative che ricordano 50 anni di fondazione di Anffas Trentino. Rimarrà visitabile fino al 3 febbraio con i seguenti orari: lun-ven 10-13 e 15-18.