Compie 50 anni Yesterday, capolavoro di Paul McCartney
"La musica del caso". Il titolo di un romanzo di Paul Auster sintetizza bene la vicenda, per molti aspetti incredibile, della genesi di Yesterday e Satisfaction, due dei massimi capolavori della musica popolare. Nel romanzo di Auster, il caso decide dell'esistenza del protagonista che perde la libertà a causa di un'epica partita di poker che volge a suo sfavore per un'impercettibile ma evidentemente decisiva mutazione di condizioni psicologiche del giovane truffatore che giocava al posto suo, nella storia di "Yesterday" e "Satisfaction" il caso ha voluto che due dei brani simbolo dei Beatles e dei Rolling Stones nascessero nel sonno, in condizioni di involontarietà. Gli specialisti sapranno distinguere tra il sonno naturale (almeno così sembra) di Paul McCartney e quello indotto di Keith Richards ma resta il fatto che sia l'uno che l'altro al mattino dopo non sapevano di aver scritto un capolavoro.
Prima esecuzione dal vivo dei Beatles a Blackpool (1965)
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McCartney si è svegliato con la melodia di "Yesterday" così chiara in testa da essere convinto che fosse un pezzo scritto da altri. Richards, da leggendario fattone, non ricordava nulla: neanche di aver tenuto acceso (riecco il caso, che in casi come questi può anche chiamarsi fortuna) il registratore dove aveva inciso il riff che ha cambiato la storia. Fatto sta che il destino delle due canzoni, simili solo nel fatto di essere immortali, non è stato neanche stato deciso dai suoi autori. "Yesterday" ha avuto la sua stesura orchestrale, senza gli altri tre Beatles, grazie al genio del "quinto componente", George Martin che ha avuto l'intuizione dell'arrangiamento orchestrale (intuizione applicata in modo più sofisticato anche a "Eleanor Rigby" con il celeberrimo sestetto d'archi), "Satisfaction" ha avuto la sua stesura definitiva a insaputa di Richards che avrebbe voluto un arrangiamento di fiati alla Otis Redding (ma la versione incisa dal grande soul man è meno efficace dell'originale).
Esecuzione dal vivo dei Rolling Stones nel 1965
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A decidere di pubblicarla con l'arrangiamento "proto Garage" con la chitarra con l'effetto "fuzz" è stato Andrew Loog Oldham, il geniale produttore dei primi Stones, l'uomo che (tra i tanti meriti) ha convinto Jagger e compagni a scrivere brani originali, attività molto più remunerativa di quanto non fosse la loro idea originale, cioè suonare cover di blues e rhythm and blues. Volendo si può anche considerare il frutto del caso anche il fatto che i due brani siano stati pubblicati a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro, nell'anno di grazia 1965. Ma questo attiene anche alla legge dei grandi numeri, visto che era già cominciata l'età dell'oro del rock e la scena si stava popolando di personaggi destinati alla leggenda.
Leggere le hit parade dell'epoca, scorrere gli elenchi degli album e dei singoli pubblicati in quell'irripetibile stagione, è semplicemente tanto impressionante quanto emozionante, perché sono un elenco di capolavori. Ciò che colpisce è la rapidità con cui le band, primi tra i tutti i Beatles, si evolvevano, assecondate dal progresso tecnologico e dall'evoluzione di una società dove il giovane era una nuova categoria sociologica e il rock la colonna sonora perfetta per le emozioni e i sogni di una buona parte del mondo. E viene da sorridere pensando che "Satisfaction" sia un inno all'insoddisfazione giovanile che ancora oggi viene cantato da Mick Jagger, senza discussione uno degli uomini dal destino più felice dell'ultimo secolo. A luglio compirà 72 anni ma il pubblico continua a impazzire quando sul palco Keith Richards spara il riff di chitarra e Mick balla e canta "I Can't Get No...". Ma tanto lo sanno tutti: c'è un solo Mick Jagger.
LA STORIA DI YESTERDAY
Capita a tutti di svegliarsi la mattina con una melodia in testa. Capitò anche a Paul McCartney, un giorno di gennaio del 1964. Paul aveva 22 anni e abitava a Londra in un appartamento nel palazzo di famiglia della sua fidanzata, l'attrice Jane Asher. Si alzò dal letto, si stropicciò gli occhi e nella sua testa c'era questo sinuoso motivo affiorato chissà da dove. Ancora in pigiama lo suonò subito al pianoforte che aveva in camera e gli piacque molto. Normalmente la musica con cui ci si sveglia è un jingle pubblicitario, o una canzone sentita la sera prima in televisione, a volte una vecchia canzone dell'infanzia. Nel caso di Paul era Yesterday. Ma lui ancora non lo sapeva.
"Ma dove diavolo l'ho sentita?", si chiese il bassista dei Beatles , che non si rendeva conto di aver appena partorito uno dei capolavori della musica pop del '900. La melodia era arrivata in una forma vagamente jazz, e McCartney pensò che potesse trattarsi di qualche brano che il padre ascoltava a casa quando lui era bambino, alla fine degli anni '40. Recentemente qualcuno ha trovato somiglianze in un vecchio pezzo di Nat King Cole, Answer me, che forse ha qualche affinità più nel testo che nella musica: giustamente il portavoce di McCartney ha detto che Answer me "somiglia a Yesterday come Get back a God save the queen".
La fece ascoltare agli altri tre Beatles e ad altri amici chiedendo se a loro ricordava qualcosa. "No, è la prima volta che la sento", risposero tutti. Alla fine dovette rassegnarsi: era proprio una sua creazione, arrivata dal profondo della sua magica anima musicale. Paul diede come titolo provvisorio al pezzo "Scrambled eggs" ("uova strapazzate", titolo forse deciso durante la colazione di quella mattina). La leggenda beatlesiana (smentita però da Paul) vuole che nei tentativi di andare avanti furono tirate fuori rime bislacche come " oh my baby how i love your legs" (piccola, come mi piacciono le tue gambe). La canzone rimase per mesi e mesi in sospeso: Paul ogni tanto la suonava, ma non gli veniva in mente nessuna idea brillante per il testo; nel '64 i Beatles pubblicarono due album, ma Yesterday , non ancora completata, ne rimase fuori.
Fu parecchio tempo dopo, durante una vacanza in Portogallo nel 1965 che Paul ebbe l'ispirazione giusta. In un pomeriggio tirò fuori una sequenza di versi che si sposava perfettamente con la sua melodia. Le tre sillabe di Yesterday riempiono alla perfezione le prime tre note della canzone e aprono la strada alla vena intimista del musicista. Il resto venne fuori con facilità: "all my troubles seemed so far away", tutti i miei problemi sembravano così lontani. La canzone è intrisa di nostalgia per un passato felice, un tema insolito per un ragazzo di 23 anni che suonava nella band di rock and roll più famosa del mondo.
Chi era la donna che Paul rimpiange nella canzone? La malinconia del pezzo ha fatto pensare che , cosciente o meno, Paul stesse parlando della madre morta di cancro quando lui aveva solo 14 anni. In ogni caso il testo poteva suscitare l'identificazione di tutti coloro che , per un motivo o l'altro, pensano che il meglio sia alle loro spalle : adolescenti o adulti, senza differenza, tutti hanno potuto rispecchiarsi nell'atmosfera del capolavoro di Paul. Eppure la sua pubblicazione su vinile fu tormentata. A John Lennon e George Harrison il pezzo piaceva ma lo trovavano troppo distante dal sound che i Beatles proponevano in quel momento. I Fab four erano in fondo una band di musica beat e Yesterday era una ballata di stampo classico . La canzone divenne ancora più classica grazie al colpo di genio del loro produttore George Martin. Dopo che McCartney incise il pezzo con il semplice accompagnamento della chitarra, il 14 giugno 1965, Martin propose di non far suonare gli altri tre Beatles e affidare l'accompagnamento a un quartetto d'archi Paul era parecchio dubbioso: va bene sperimentare e contaminare i generi, ma i fan avrebbero capito? Poi però si fece convincere dall'insistenza del produttore.
I musicisti (due violini, una viola e un violoncello) furono chiamati ad Abbey Road per incidere le loro parti il 17 giugno. A quel punto il capolavoro era completo. In Gran Bretagna Yesterday non uscì come singolo perché Paul non voleva un 45 giri dei Beatles dove i suoi compagni non suonavano. Uscì invece negli Usa dove ebbe un successo immediato e restò in cima alla classifica per nove settimane. Poi fu inserito nell'album Help.
La canzone divenne in breve tempo un successo planetario. beatlesologi calcolano che in 50 anni di vita abbia avuto circa 2500 cover: da Bob Dylan a Elvis Presley e Frank Sinatra tutti i big si sono cimentati, ma nessuna delle versioni regge il confronto con l'originale.