Foo Fighters, altro che piadina Cesena e la band: puro rock
Sudore e amore, Romagna Mia e rock’n’ roll, Dave Grohl e Fabio Zaffagnini, romanticismo e riff di chitarra. I Foo Fighters hanno mantenuto la promessa e hanno suonato a Cesena. E, chiariamolo subito, non è stato solo un concerto. È stata una grande e rivoluzionaria festa. È stato un grande regalo a quei pazzi musicisti di Rockin’1000 che hanno realizzato il video di Learn to Fly (27 milioni di visualizzazioni). È stato un modo per dire che coraggio, intraprendenza e creatività sono delle doti indispensabili per realizzare dei sogni. È stato la conferma che la musica e il rock uniscono le persone. E non ricercate quell’atmosfera in qualsiasi altro concerto di qualsiasi altra band al mondo: non la troverete, è impossibile. Il primo pensiero, viste le dimensioni ridotte del palazzetto, vista l’organizzazione avvenuta in fretta e furia, vista la presenza di tantissimi giovani, è andato a un’assemblea spettacolo di fine anno scolastico. Con l’unica differenza che sul palco non c’era una piccola band locale ma c’erano i Foo Fighters, una delle tre rock band, insieme a U2 e Pearl Jam, escludendo mostri sacri come Springsteen, Who e Rolling Stones, più importanti e influenti al mondo.
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Tremila persone, forse meno. E praticamente tutti di Cesena. C’erano i mille che hanno suonato, c’erano i loro amici e i Foo hanno suonato solo per loro. Sono arrivati al palazzetto a piedi o in bicicletta, e lo dimostra la facilità con la quale si poteva parcheggiare a venti metri dalla porta d’ingresso. In coda, per accaparrarsi un posto in transenna, il clima era totalmente rilassato, tutti si conoscevano. All’interno, in attesa dell’inizio, stessa atmosfera: tutti in attesa dell’inizio della festa, una festa che praticamente ognuno dei presenti aveva contributo a organizzare. Poco prima dell’arrivo della band parte un coro, che coinvolge tutti. Non è una canzone del gruppo, è «Romagna Mia». Alle 20.35 i Foo Fighters salgono sul palco. E, ovviamente, iniziano con Learn to Fly: qui il cerchio si chiude. In mille l’avevano suonata insieme in estate e ora i Foo sono qui a suonarla per quei mille e per i loro amici. Romantico e commovente.
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Una «All my Life», una «Times like These» e una «The pretender» dopo, Dave Grohl tira il fiato e parla al pubblico. «Questa è una rivoluzione, non era mai accaduto nulla del genere. Voi siete dei pazzi! È incredibile. Quello che avete fatto l’ha visto tutto il mondo, è bellissimo, è pazzo. Complimenti. Grazie». Quello che era un sogno, una pazzia, una sorta di scommessa, sta accadendo veramente. Accanto a noi qualcuno piange lacrime di gioia purissima.
Dave continua. «Quel giorno il mio telefonino è impazzito: continuava a fare “plin”, “plin”, “plin”. Tutti i miei amici mi scrivevano “Hai visto?”. Dopo cento messaggi ho visto. E ho pianto. Sapete, fare musica per noi è semplice: andiamo in studio, suoniamo, registriamo. Ma voi! Incredibile. E non potevamo dire di no, dovevamo venire qui. E ora fate la stessa cosa per gli U2, per i Pearl Jam, per i Soundgarden, per i Rage Against the Machine, e se vi dicono di no… voi cosa gli dite?». E qui Dave abbandona l’inglese: le parolacce in italiano le conosce benissimo. Prima di una Big Me «in versione romantica», aggiunge che «sarà una lunga notte di musica, rilassatevi. E grazie. Siete dei pazzi». Arriva My Hero. Dave Grohl la dedica a Fabio Zaffagnini, la mente, il cuore e l’anima del progetto Rockin’ 1000. Oggi è lui il vero «hero». Le luci vanno su di lui, appollaiato in zona mixer, e tutto il pubblico gira le spalle al palco e applaude il geniale compaesano. Lui si getta sul pubblico e facendo crowd surfing viene trasportato fin sotto palco. Sale e si prende gli abbracci dei sei membri della band. Tra il commosso e lo spaesato ringrazia tutti. Mesi di lavoro e ora il sogno è realtà: i Foo Fighters stanno suonando a Cesena. Altro che piadine.
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Le sorprese non sono finite. Per la cover di Under Pressure Dave Grohl pesca dal pubblico uno dei mille, un batterista con tanto di cresta alta venti centimetri. Taylor Hawkins lascia la sua batteria al ragazzino e va a cantare. Ricordate l’assemblea spettacolo di cui sopra? Beh, ci sarebbe stato più “protocollo” in una serata organizzata dai liceali. Ma i Foo e Cesena sono in festa. Si canta e si balla, si suda nel parterre e si suda sul palco. Alle 23.10, senza un minuto di pausa, dopo Everlong il gruppo molla gli strumenti e saluta. E’ finita. Il cerchio si è chiuso. E tra vent’anni, c’è da scommetterci, i ragazzi parleranno di quella volta che mille persone. Di quella volta che i Foo Fighters. Di quella volta che a Cesena.
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LA SCALETTA
Learn to fly
All my life
Times like these
Breakout
Something from nothing
The pretender
Big me
Congregation
Walk
You really got me/Tom Sawyer/Another one bites the dust/God save the Queen/MTV theme song/Radio Gaga/Miss you
Cold day in the Sun
My hero
Under pressure (cover dei Queen e David Bowie)
Miss you (cover dei Rolling Stones)
Best of you
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I'll stick around
These days
This is a call
In the flesh? (cover dei Pink Floyd)
Skin and bones
Monkey wrench
Everlong
TOP MOMENT
5) In coda, fotografo di Virgin in azione. Il ragazzo fotografato: "Però per favore non taggarmi: sono in malattia oggi".
4) Coro del pubblico: "Esci le minne, esci le minne". Dave Grohl capisce "Bevi le birre, bevi le birre" e si scola la lattina di Moretti in dieci secondi.
3) 20.15: il Carisport intorna Romagna Mia. Tutti la conoscono, tutti cantano.
2) Fabio Zaffagnini: la sua città che lo applaude e canta il suo nome, la sua band preferita che lo abbraccia e lo ringrazia, a casa sua. La notte che chiunque sogna.
1) Learn to Fly apre il concerto. E il cerchio si chiude.
AFTERSHOW
Dopo il concerto Dave Grohl si presenta al Teatro dove si svolge la festa dei fan. Un saluto veloce? Figuriamoci: Davide prende la chitarra e jamma con i Rockin'1000.
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