«Le strade del Natale» incantano i trentini
Nella solennità del Duomo di San Vigilio il concerto «Le strade del Natale» di giovedì sera ha incantato centinaia di persone: la parola si è sposata con il canto e la musica, in un connubio armonico che ha dipinto la magia e lo spirito del Natale, raccontando la storia del viaggio di Giuseppe e Maria da Nazareth a Betlemme, la nascita del Bambino Gesù, la semplicità dei pastori fino all'arrivo dei Re Magi.
Un'articolata alternanza di momenti corali, strumentali e recitati che ha permesso al pubblico di immergersi nella narrazione offerta dagli allievi e dai docenti del Conservatorio Statale di Musica «F. A Bonporti» di Trento e Riva del Garda - con il Coro di Trento diretto da Cecilia Vettorazz i, il Coro di Riva del Garda diretto da Paolo De Zen , il Coro da Camera diretto da Lorenzo Donati, il coro BonportiAntiquaEsemble diretto da Roberto Gianotti e l' Orchestra da Camera diretta da Julìan Lombana.
Un pentagramma che ha toccato le corde di luoghi vicini e lontani per condurre il pubblico attraverso una «strada» sonora che lo ha infine portato a Betlemme per accogliere la nascita del Redentore.
Elaborato dal maestro trentino Armando Franceschini , il concerto si è sviluppato in cinque tappe di un cammino lungo quindici canti popolari provenienti da tutto il mondo e proposti in lingua originale che hanno ricreato la giusta atmosfera natalizia in prossimità della Vigilia. Un delicato prologo strumentale ha introdotto la narrazione, per lasciare spazio in dissolvenza alla voce recitata - sui testi scritti da Sandra Tafner - che ha inaugurato l'inizio della storia accompagnata da un leggero sottofondo di flauto e clarinetto, ben scandendo la fatica del viaggio verso la meta descritto sulle suggestive note di canti popolari sudamericani. Coinvolgenti i cori e le melodie che, intonando motivi tradizionali dell'Europa centrale, da quello spagnolo «Nanita nana» a quello trentino «La notte di Natale», hanno espresso la dolcezza di Maria e la gioia della nascita del Bambino Gesù, con una sonorità camerale e discreta che ha efficacemente suggerito il senso di intimità del lieto evento.
Dai toni delicati e cadenzati della parte iniziale e centrale del brano, un finale in crescendo, passando dai canti popolari ceco e boemo per comunicare la genuina felicità dei pastori fino agli ultimi due più incisivi e di maggiore espressività corale; soprattutto nell'ultimo canto provenzale «Trois grand Rois» che ha incorniciato il racconto della visita dei Re Magi esprimendo appieno il messaggio universale di pace, amore ed accoglienza da essa rievocato.
A seguire, un lungo e caloroso applauso ha testimoniato l'apprezzamento da parte dei presenti, seguito inoltre da un sentito saluto del maestro Armando Franceschini, visibilmente emozionato.
Si è celebrato così il tradizionale Concerto di Natale in Duomo, con gli auguri espressi in apertura dalle realtà che insieme al Conservatorio trentino l'hanno reso possibile, con il presidente del Rotary Club Trentino Nord Ivan De Pretis e il conte Sergio Gelmi di Caporiacco editore del quotidiano l'Adige alla presenza del direttore Pierangelo Giovanetti .
Significative le parole di monsignor Lodovico Maule decano del Capitolo del Duomo, che insieme a padre Massimo ha ricordato la solennità ed i valori di fratellanza e speranza del Natale e ribadito come, attraverso questo evento spirituale in musica «si sia respirata la gioia del cammino dell'umanità, con il canto degli angeli che diventa canto stesso dell'uomo». Le offerte raccolte durante la serata sono state destinate alla Mensa dei poveri del convento dei Capuccini, in memoria di Padre Fabrizio e della sua missione, oggi portata avanti con grande impegno da padre Massimo.
I circa duecento allievi partecipanti alla rappresentazione si sono infine riuniti per un suggestivo congedo corale sulle note di Stille Nacht.