Grisham, «Siamo in crisi ci manca Obama»
Colpisce al cuore uno degli enormi problemi degli Stati Uniti: l'inarrestabile e sempre maggiore indebitamento dei giovani americani per poter studiare, 'La grande truffa' (Mondadori) di John Grisham, il re del legal thriller che dice senza mezzi termini: 'ci manca Obama'.
'Io - continua - avevo sostenuto Hilary Clinton alle primarie del 2008 poi, da democratico Obama. Oggi possiamo dire che ha fatto un bel lavoro, anche perche' era in manette. Il Parlamento era in mano ai Repubblicani che lo odiavano. Per noi e' indicibile come Trump sia arrivato qui. Era poco raccomandabile trent'anni fa, immaginatevi adesso'. Lo scrittore bestseller, che ha fatto delle ingiustizie, le distorsioni della legge e i problemi sociali la materia dei suoi romanzi, ha dato voce nel romanzo a tre studenti Mark, Todd e Zola, quest'ultima di origini senegalesi, che vorrebbero cambiare il mondo, ma si trovano coperti di debiti dopo essersi iscritti a un istituto che e' nelle mani di un potente e losco investitore newyorchese. 'Non c'e' un protagonista, ma tre personaggi principali che combattono contro un cattivo rappresentato da tante cose: il governo, la legge e le banche che concedono i mutui' spiega al suo arrivo a Milano Grisham che domani sara' protagonista a 'Tempo di libri' di uno degli incontri piu' attesi della fiera internazionale dell'editoria, a fieramilanocity. E dice apertamente: 'siamo in crisi, tante cose non funzionano negli Stati Uniti. Ci sono urgenti riforme da fare: della giustizia, nel sistema legale, soprattutto per la pena di morte il cui intero procedimento e' costosissimo. La sola California ha nel braccio della morte 600 persone. Ci sono decine di migliaia di innocenti nelle prigioni Usa ed e' una delle cose che ancora mi da fastidio'.
Grisham non nasconde neppure la sua totale disapprovazione per l'accesso e l'uso delle armi in Usa: 'Siamo in un paese di matti. Queste armi sono estremamente pericolose. Io ho sempre avuto armi da fuoco, ma per attivita' sportive. Le armi che vengono prodotte oggi e acquistate da tutti sono armi di distruzione di massa. I giovani si sono mobilitati e attraverso i social media stanno ottenendo enorme consenso. La nostra speranza e' che ce la facciano'. 'Sicuramente non sara' il presidente Trump a risolvere il problema. Ha avuto il sostegno anche di chi controlla la produzione di armi e lui non fara' nulla' dice. A scatenare la ribellione dei tre studenti nel romanzo e' il suicidio di un loro amico depresso e schiacciato dai debiti. 'Dopo la laurea abbiamo milioni di giovani che non riescono a comprarsi casa, a mettere su famiglia perche' tutti i loro risparmi vanno in questi debiti. L'Universita' e' cambiata tanto negli Stati Uniti. Quando l'ho fatta io, a parte che non avevo contratto debiti, non era cosi' costosa. Il governo ha messo a disposizione una enorme quantita' di fondi ma questa si e' rivelata un'arma a doppio taglio. Non c'e' un tetto ai mutui delle banche e si puo' arrivare anche a 75 mila dollari per una facolta' universitaria professionale. Un atto irresponsabile del Parlamento: non tutti possono o dovrebbero avere accesso all'Universita', c'e' bisogno di gente che svolga anche altre professioni. Ho scritto 'La grande truffa' per stigmatizzare il problema dell'assenza di limite nei mutui, perche' davvero sono sempre di piu' quelli che non ce la fanno' racconta Grisham che e' originario del Mississippi dove e' nato nel 1955, vive in Virginia e colleziona articoli e ritagli di giornali e riviste nei quali, a volte, trova ispirazione per le sue storie. E proprio in una cittadina del Mississippi nel 1946 e' ambientato il suo nuovo romanzo. 'Sono arrivato quasi a meta'.
E' la stessa citta' de 'Il momento di uccidere' e de 'L'ombra del sicomoro' e riguarda un omicidio di 70 anni fa' annuncia lo scrittore che comincia sempre a scrivere il 2 gennaio e finisce d'estate, e non nasconde che nella top list dei prossimi romanzi ce ne e' uno 'sulle armi. Ho sempre pensato di scriverne uno su questo tema'. Allo scrittore piace 'affrontare temi seri in modo divertente' ma questa volta lo fa con una trovata speciale in cui i tre studenti truffati restituiranno al sistema quello che hanno ricevuto. 'E' una vendetta piu' che un farsi giustizia da se'' dice Grisham che attraverso i genitori di Zola affronta anche il tema dell'immigrazione: 'Siamo una nazione fatta da immigrati. Ma le persone che per vari motivi non ce l'hanno fatta, i delusi, sono quelli che hanno votato Trump pensando che potesse liberarli da questa frustrazione' dice Grisham che viene dalla terra del blues, da lui amato e non nasconde che tra gli attori gli e' molto caro Matt Damon che abbiamo visto nel film 'L'uomo della pioggia', ispirato al suo romanzo.