«Doppio» requiem per Luigi XVI Oggi a Lavis e domani a Trento
Oggi alle 21 nella chiesa parrocchiale di Lavis e domani (domenica) nella chiesa di S. Francesco Saverio alle ore 18.30 la formazione che riunisce «I Filarmonici» di Trento ( foto ) e il «Concentus Musicus Patavinus» si esibisce nel «Requiem» in do minore per coro misto e orchestra di Luigi Cherubini, partitura lodata e apprezzata da illustri compositori quali Beethoven, Brahms e Schumann.
Per la speciale occasione la compagine trentina è affiancata dalla Corale Polifonica di Lavis (preparata da Mariano Ognibeni), dal Coro Polifonico di Piove di Sacco (di Raffaele Biasin) e dal Coro Grande del Concentus Musicus Patavinus (con Antonio Bortolami); maestro concertatore è Alessandro Arnoldo, giovane bacchetta formatasi al Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Milano e perfezionatasi con Riccardo Muti, Gianluigi Gelmetti, Ernesto Palacio, direttore musicale dei «Filarmonici».
Il «Requiem» fu composto a Parigi in clima di restaurazione (nel 1816); a commissionarlo era stato Luigi XVIII per ricordare il fratello, lo sventurato Luigi XVI, salito al patibolo oltre vent’anni prima nel corso della Rivoluzione francese. Venne eseguito per la prima volta nella cattedrale di Saint-Denis il 21 gennaio 1817, ricorrenza del ventitreesimo anniversario della morte per decapitazione di Luigi XVI; secondo le testimonianze dell’epoca, quando le note del «Requiem» risuonarono nella basilica, nessuno sfuggì alle lacrime, neppure l’autore che lo dirigeva nel suo abito nero di corte dalla foggia settecentesca.
Con questo capolavoro Cherubini andò ben oltre l’occasione celebrativa e diede vita a un’opera che, nella sua straordinaria potenza drammatica, condensa il dolore e la speranza di tutta l’umanità. Da quel «conservatore rivoluzionario» che era, seppe coniugare la libertà dell’invenzione con le più severe leggi dell’armonia e del contrappunto in una pagina che Beethoven ha giudicato superiore al «Requiem» mozartiano.