Raggi in tribunale contro «Chi» «Accusata di essere infedele»
"La mia campagna elettorale è stata marchiata con lo schema della donna infedele" ed è andata avanti nella sfida per il Campidoglio "perché ha un uomo alle spalle" e che "ce l'avrei fatta" per via di "presunti amanti" e del loro "aiuto". È un passaggio della deposizione del sindaco di Roma Virginia Raggi, in aula a Milano come parte offesa in un processo per diffamazione per un articolo uscito sul settimanale Chi il 16 maggio 2016.
Nel pezzo, si diceva che l'allora candidata a primo cittadino si stesse separando dal marito Andrea Severini e che frequentasse assiduamente Daniele Frongia, collega ed ex consigliere comunale M5S, e che quest'ultimo avrebbe avuto come obiettivo quello di diventare vicesindaco in caso di vittoria della "fidanzata" Raggi.
"Per me è stato un colpo, sono iniziate insinuazioni e allusioni" sui media in un momento della sua campagna elettorale "delicato" e condotta con "fatica, essendo una donna" che aveva a che fare "con certi stereotipi". Il sindaco ha ammesso di essersi allontanata dal marito per motivi "strettamente personali" nell'autunno del 2015 e di essersi riavvicinata più o meno dopo un anno: "Non abbiamo mai parlato di separazione".
Ha poi detto che con Frongia mai c'è stata alcuna relazione ma che hanno sempre collaborato e "preparato la campagna elettorale insieme" e che lui, dopo la sua elezione, è stato capo di gabinetto, per un certo periodo vice sindaco, e ora è assessore allo Sport. Secondo Virginia Raggi quell'articolo ha "gettato ombra" su di lei. "Mi sono sentita offesa perchè è come se avessero detto che la Raggi si portava l'amante in Campidoglio".