Il cantautore Andrea Franchi stasera a Volano e domenica a Rovereto
Ha la sigla di “Nudostory” il particolare live set del cantautore toscano Andrea Franchi noto anche per essere da anni collaboratore artistico del musicista bresciano Paolo Benvegnù. Andrea Franchi sarà protagonista di un doppio appuntamento stasera alle 21, al BabaruM di Volano e domenica sera al Circolo Santa Maria di Rovereto. Oltre ad essere produttore e arrangiatore di Benvegnù Andrea Franchi ha lavorato al fianco di Marco Parente con cui ha suonato in vari dischi e live, Terje Nordgarden, Manuel Agnelli e Andrea Chimenti e altri musicisti. Scrive tre album solisti come autore e produttore: il primo esce nel 2012 “Lei o contro di lei”, nel 2013 “Il Topo” e per ultimo, nel 2015, “Tanz!” .
Il set “Nudostory” è un passaggio, un percorso di cose, di fatti e di canzoni dentro al quale Andra Franchi prova a mettersi a nudo, raccontando questi vent’anni di musica e di trascorsi. “Credo che siamo parte di un “tutto” – spiega il cantautore - e il mio percorso artistico si muove in questa direzione. Cerco di analizzare interiormente me stesso e quello che mi circonda, aspirando alla purificazione, all’accettazione dell’altro, negando il giudizio, diminuendo l’attaccamento che ho verso le cose e le persone, distruggendo l’idea di possesso, del “questo è mio. E molto probabilmente questo sarà l’inizio di un nuovo percorso, forse di un nuovo nome”.
Nei due live trentini Franchi si presenta on stage in solo con chitarra, drum machine e synth. Il live unirà i diversi passaggi del suo percorso di musicista a partire proprio da “Lei o contro di lei” un lavoro spiega Franchi: “Incentrato su di un incipit (balla!), non tanto legato al movimento, ma piuttosto all’azione per sconfiggere l’immobilismo “mentale”: vivere uscendo dalla contemplazione. Prendere atto che la sconfitta è, se bene interiorizzata, un arma per migliorarsi”. Diverse le ambientazioni de “Il Topo”: “Ho usato tutto me stesso, tutta la mia esperienza e la giusta emozione per comporre i brani dell’album seguendo le impronte di Jack il topo, del bambino Carruba, della sensibilità del narratore. Questo disco è dedicato a Raffaello Pecchioli, poeta, che mi ha sempre sostenuto nel mio lavoro”.