I ritmi in levare dei Vallanzaska stasera a Vattaro per il Mountain Rock Festival

di Fabio De Santi

E’ affidata allo ska dei Vallanzaska la prima serata del Moutain Rock Festival che si apre stasera, venerdì 3, agosto,  a Vattaro. Il nome dei Vallanzaska, band di origini milanesi, si lega ad una delle band ska più famose del Belpaese, e approda in Trentino con il suo tour estivo legato al cd “Orso giallo”. Si tratta dell’ultimo tassello di una formazione in circolazione dal 1991 e che tiene alta la bandiera della ska tricolore senza rinunciare, come ci racconta in questa intervista il cantante Davide Romagnoni, a contaminare il proprio sound.

Quasi trent’anni di ritmi in levare: qual è il segreto dei Vallanzaska?

“Con la giusta scaramanzia diciamo che per ora sono quasi 27 anni che suoniamo e sudiamo sul palco senza sosta. Il segreto è che ci siamo sempre divertiti e abbiamo provato a comunicare qualcosa con la nostra musica e con grande passione. In questi anni sono passate tanti musicisti nella famiglia Vallanzaska ma la formazione di oggi ci lega da più di dieci anni ed è al momento la più longeva”.

Che set proporrete domani in Trentino?

“E’ un concerto in perfetto stile Vallanzaska dove ci sarà da ballare senza tregua. Possiamo pescare da un repertorio di dieci dischi quindi i brani non mancano. Quest’estate abbiamo tirato fuori dal cassetto alcune vecchie canzoni che non suonavamo da diverso tempo  e che il pubblico ci chiedeva spesso come nel caso di “Il monitor” e “Loris e Efren”. Accanto ai vecchi cavalli di battaglia ci sarà anche qualche assaggio del nostro disco “Orso Giallo".

A proposito di Orso Giallo, uscito nel 2017, che sound ha?

“Il nostro orso è dipinto di giallo perché vuole rimandare a qualcosa di strano e bizzarro come il disco stesso. Il questo lavoro abbiamo avuto un approccio alla scrittura canzone un tantino diverso, più maturo che in passato. Siamo anche in alcuni momenti usciti dal genere ska canonico senza paura e senza metterci paletti di sorta. Cambiare e provare aiuta anche la longevità della band pur senza perdere la nostra attitudine in levare”.

Le vostre liriche sono sempre graffianti ed ironiche.

“Noi siamo mai stati una band politicizzata ma questo non significa che rinunciamo a dire la nostra. Nelle canzoni dei Vallanzaska ci sono delle piccole storie che possono essere di tutti, se ci pare il caso ci infiliamo un messaggio  o trattiamo un argomento preciso attraverso delle metafore”.

Come sta lo ska made in Italy?

“Per la scena ska in generale non mi sembra un gran momento. I generi seguono delle ondate ed oggi lo ska non è al top…attendiamo la prossima onda, attendiamo dei gruppi che riportino in auge i ritmi in levare, qualche supeergiovane band che dia nuovo entusiasmo alla scena. Per fortuna però che il pubblico e gli appassionati non mancano di certo come dimostrano anche i nostri live".

 

State già pensando al prossimo album?

“Per ora siamo concentrati sui live e poi in inverno andremo in letargo a mo’ di orsi appunto nel nostro studio a registrare qualche nuova canzone. Non ci siamo dati scadenze anche se ritengo che il cd sarà pronto per il 2019”.

 

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