Loredana Bertè torna, libera e folle
Libertà e follia nella vita e nell'arte, libertà e follia anche come risposta a quando fu costretta a indossare la camicia di forza e a passare un periodo di tempo in un ospedale psichiatrico. E la camicia di forza richiama un capo da stilista volutamente così acconciato e stravolto della copertina di 'LiBerte', l'ultimo cd di Loredana Bertè, pubblicato a 13 anni di distanza dal precedente lavoro e con 10 inediti, in uscita venerdì con la caratteristica della realtà aumentata tramite una app e il cellulare. Sono "tutti singoli, fra pop rock e punk, di cui usciranno i video" spiega la cantante. Rilanciata, alla bella età di 68 anni anche dal successo di 'Non ti dico no' con i Boomdabash, l' artista è un fiume in piena carica di energia e vitalità e con mille progetti fra cui il prossimo Festival di Sanremo: "io ho intenzione di presentarmi, ho riservato l'undicesimo inedito, e rompere le scatole per 5 giorni, poi decide Baglioni".
Il cd, la voce è forte e intensa ("mi piaccio più ora che a 20 anni"), cerca tra l'altro di impattare su un pubblico giovane oltre che sugli aficionados ("le date del tour sono tutte sold out, non riesco a crederci"). A dare spessore al cd fra gli autori ci sono qualcuno come Ivano Fossati ("Non scrive più per nessuno, in lui ho cercato più l'amico che l'autore, mi ha fatto davvero piacere mi abbia detto sì", tiene a sottolineare Loredana), Maurizio Piccoli e Gaetano Curreri e poi la nuova generazione di Fabio Ilacqua e Gerardo Pulli. E nel brano 'Gira ancora' l'omaggio è ai Ramones, fra i fondatori del movimento punk rock newyorkese. Insomma un lavoro ricercato e nel quale ribadisce la Bertè, vestita di nero e un foulard celeste in sintonia con la coda di capelli, più volte in conferenza stampa: il leit-motiv è "il diritto alla libertà di pensiero, di dire quello che voglio, il diritto del 'diverso'".
E Loredana, da par suo, spiega sincera: "io ascolto una sola volta i miei dischi, quando devo cantare me li devo riascoltare e studiare a memoria non come Renato Zero che non ascolta che se stesso e - dice ridendo - non ha bisogno del 'gobbo' quando è su un palco". Alla domanda su cosa pensa della situazione politica attuale risponde netta: "sono stata e rimango di sinistra anche se non ne vedo tanti in giro oggi, mi piace come mi ha definito Fabrizio De André, un pettirosso da combattimento, i politici di ora mi appaiono ombrellai e arrotini". Vorrebbe fare la doppiatrice per Tim Burton ("mannaggia non mi hanno cercato per 'La sposa cadavere', mi piace il gotico"). E poi appoggia il movimento internazionale anti-molestie: "chi è un maiale è giusto che paghi - sottolinea - una volta uno mi chiese di parlare di una canzone in albergo di sera e lo mandai al diavolo". Di Asia Argento non dice nulla: "sono troppo coinvolta è una figlia per me". E poi ricorda la straordinaria sorella Mimì, Mia Martini: "sono disperata, non è vero che il tempo fa passare le cose".