«L'amica geniale» spopola in Tv anche negli Usa
Riesplode in America la Ferrante-mania alla vigilia dell’uscita sulla rete HBO dell’«Amica geniale». La serie televisiva dell’anno è «una bella botta emotiva», secondo il magazine Rolling Stone che ha applaudito senza riserve la produzione di eccellenza Hbo-Rai Fiction con Timvision, realizzata da Wildside e Fandango e con il premio Oscar Paolo Sorrentino produttore esecutivo.
Per il settimanale «New Yorker» le otto puntate dirette da Saverio Costanzo e ispirate al best-seller mondiale di Elena Ferrante, sono «uno spot di Prada sul malessere della classe operaia ma con accenti di umile tenerezza». Spoiler alert: in altre puntate della serie, l’abito da sposa, così come le scarpe che Lila «costruisce» nel negozio del padre, saranno disegnate da Pierpaolo Piccioli, lo stilista di Valentino.
L’amicizia tra le bambine Elena Greco e Lila Cerullo che nasce sui banchi di scuola di un rione napoletano negli anni Cinquanta arriverà domenica in prima serata nello slot speciale in precedenza riservato da HBO a «Westworld». Il «New York Times», che definisce la serie di Costanzo «un intimo poema epico», paragona l’adattamento dal libro allo schermo di «L’Amica geniale» allo sforzo fatto dalla rete americana a partire dal 2011 con «Trono di Spade»: anche in quel caso si trattava di una serie basata su romanzi «cult» che avevano attirato legioni di fan dalle aspettative molto esigenti.
«L’adattamento è fedele, ma non servile», è sempre il New Yorker ad apprezzare il lavoro di Costanzo che in Italia arriverà di una settimana, il 27 novembre, su Rai1, Raiplay e sulla piattaforma Timvision dopo il debutto delle prime due puntate in settembre a Venezia e l’uscita-evento in sala l’1, 2 e 3 ottobre. Suscita curiosità, negli Usa del #MeToo, che sia stata la stessa Ferrante a scegliere Costanzo per interpretare la sensibilità al femminile della sua quadrilogia napoletana («un uomo», sottolinea il New York Times), dopo che Costanzo nel 2007 si era cimentato per sei mesi su «La Figlia Oscura» senza successo.
Maggie Gyllenhaal ha intanto raccolto il testimone: dopo aver passato settimane descrivendo, attraverso le edizioni E/O, alla Ferrante la sua visione per l’adattamento del suo quarto libro dopo «Amore Molesto», «Giorni dell’Abbandono» e «Frantumaglia», la Ferrante le ha risposto: «Puoi avere i diritti a patto di essere tu la regista».