Malika Ayane convince nella sua doppia veste a Rovereto e Trento

di Fabio De Santi

Malika Ayane vuole andare oltre il pop senza perdere quell'impatto melodico che, fino ad oggi, ha segnato la sua fortunatissima carriera. Lo ha dimostrato anche nel concerto che l'ha vista, domenica, sul palco dell'Auditorium dove ha proposto nella forma più teatrale il set legato al nuovo album "Domino". La sera prima Malika Ayane aveva conquistato il pubblico che ha gremito lo Smart Lab di Rovereto con uno show dai toni più rock e diretti ed una line up essenziale a tre mentre a Trento ha puntato su uno show più intimo ed avvolgente ma capace di scaldare in egual modo i fan che hanno riempito il teatro del capoluogo.

Uno spettacolo raffinato e studiato nei particolari a partire dalle scenografie con un inizio segnato dalla cantante apparsa su un ponteggio in alto a tenere la scena con la band invisibile dietro dei veli come rinchiusa in cinque tessere del domino. Nelle quasi due ore e mezza di concerto, senza pausa alcuna se non quelle minime legate ai suoi tanti cambi d'abito, la Ayane, che si è calata poi sul palco volteggiando sua una corda, ha proposto un viaggio attraverso le sue diverse anime d'artista.

In scaletta i dieci brani che segnano la tracklist di "Domino" il suo lavoro più ambizioso e, per certi versi, meno radiofonico ma anche quello che ascolto dopo ascolto ti sa conquistare. Fra le gemme del cd che non perdono lucentezza dal vivo anche "Imprendibile", "Questioni di forma", "Nodi", "Imprendibile" e i due singolo del disco "Quanto dura un'ora" e "Stracciabudella".

Il passato di Malika Ayane è costellato di un bel filotto di successi da "Cose che ho capito di me" e "Tempesta", dai colori soul style, fino agli intarsi pop minimali di "Controvento", "Tre cose" e "Come foglie" l'atto finale di una performance che ha dimostrato la crescita costante di una delle più ispirate e creative vocalist italiane

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