Il nuovo disco di Renga «L'altra metà», per cantare il suo lato più dolce
«Ho trovato un mio spazio nella consapevolezza che la musica è cambiata». È in uscita venerdì 19 aprile l’ottavo album di Francesco Renga, intitolato "L’altra metà", che apre un nuovo capitolo di una carriera musicale ormai più che trentennale del cantautore bresciano. Le canzoni inserite nella scaletta del nuovo lavoro da studio sono un totale di dodici e a metterci le mani sono stati anche nomi noti della scena pop italiana, come Gazzelleì o Ultimo».
«Ho lavorato molto sulla mia scrittura e su quella condivisa con gli artisti coinvolti in questo album - ha spiegato Renga - per trovare un linguaggio nuovo ma che fosse molto mio, senza scimmiottare niente e coerente con quello che sono. Avevo bisogno di trovare un nuovo spazio e di poter far capire le mie canzoni anche ai coetanei dei miei figli che sono i quindicenni. Forse questa sarà la volta buona per sentire la mia musica uscire dalle loro cuffie quando li porto a scuola al mattino».
Un nuovo percorso musicale, quindi, ma anche vocale, che accompagna il nuovo linguaggio frutto della ricerca di qualche anno, alla quale ha fatto gioco anche la ‘pausà con il progetto live condiviso assieme a Nek e Max Pezzali di qualche tempo fa.
«Sono felice di un album al quale ho cominciato a pensare ormai qualche anno fa - ha spiegato la voce delle nuove ‘Meglio di nottè e ‘Improvvisamentè - perchè anche se per ‘Tempo realè (l’album precedente) non ho scritto una nota, in realtà avevo una trentina di canzoni pronte. Semplicemente mi ero accorto che il mio modo di scrivere non era più adatto alla rivoluzione musicale che si stava sviluppando attorno a me. Se oggi mettiamo a confronto la mia ‘Angelò con un pezzo di Coez, per citarne uno, ti accorgi che parliamo proprio di mondi diversi. La naturalezza con cui ho scritto ‘Finire anche noì sarebbe stata per me impensabile fino a qualche anno fa».
Un pubblico il più possibile aperto, pop nel senso di popolare, quello a cui si rivolge il ‘nuovò Francesco Renga («sono forse alla mia quarta era vocale» ha scherzato l’artista a proposito dei tanti modi di utilizzare la voce sperimentati dai tempi dei Timoria ad oggi) e le nuove generazioni sono presenti in più di un testo, come ‘L’amore del mostrò, che parla anche del mondo irreale dei social. «Ai miei figli cerco sempre di far vivere il mondo vero - dice il cantautore bresciano - che è quello dei pomeriggi in bicicletta nel parco.
Ho voluto trovare una chiave di lettura per raccontare il presente, con leggerezza e con un pò di fiducia in quello che potrebbe essere il futuro».
La scaletta di ‘L’altra meta« sarà anche, assieme ad altro, la protagonista di una stagione ricca di concerti per Renga, che comincerà con due anteprime speciali il 27 maggio all’Arena di Verona e poi il 13 giugno al Teatro Antico di Taormina.
Dall’autunno, con partenza l’11 e 12 ottobre dagli Arcimboldi di Milano, sarà poi la volta di un lungo tour teatrale di oltre trenta date.