La cultura si mobilita per salvare il centro sociale Bruno a Trento
Una petizione per salvare il Centro sociale Bruno dall'imminente sfratto, fissato per il prossimo 8 giugno, è stata lanciata nella giornata di ieri dallo storico Quinto Antonelli, che ha scritto direttamente al presidente della Provincia Maurizio Fugatti per scongiurare la chiusura di quello che definisce «uno dei pochi luoghi di cultura e aggregazione giovanile esistenti» sul territorio. A qualche ora dalla presentazione, la lettera è già stata firmata da una quindicina di volti noti della scena politica ed intellettuale locale, tra pensatori, accademici, esponenti di associazioni di volontariato.
La lettera - in cui si illustra la storia del centro e la rilevanza cultura e sociale assunta nel corso degli anni, per poi sottolineare l'importanza nel dibattito politico cittadino e provinciale, indipendentemente dal colore politico dell'amministrazione in carica - chiede il ritiro dello sfratto e il rinnovo della concessione dello stabile di via Lungadige San Nicolò.
«Il fatto che il Centro sociale Bruno faccia riferimento ad una concezione del mondo che, sbrigativamente, chiamiamo di sinistra - si legge nella lettera - non può e non deve essere di ostacolo. La vita democratica, per sua stessa natura, prevede una moltiplicazione delle testimonianze politiche e ideologiche, una disseminazione di luoghi di socializzazione, mai, in nessun caso, una sottrazione. In caso di chiusura, la perdita sarebbe dell'intera società trentina, non solo di una sua parte».
Nella lettera si parla delle tante iniziative formative, ricreative e di approfondimento organizzate dall'associazione nel corso degli ultimi anni, quali spettacoli teatrali, presentazione di libri, dibattiti e vere e proprie lezioni di economia e di politica. Inoltre si sottolinea come, fino al 2013, l'edificio in cui è insediato il centro fosse in completo abbandono, mentre ora sia luogo di incontro e partecipazione, sede di gruppi di acquisto solidale e punto di riferimento per poveri e senzatetto.
La petizione, a cui si può aderire attraverso la casella adesioneletterabruno@gmail.com, è stata sottoscritta, tra gli altri, dallo storico Camillo Zadra, dall'attrice Maria Vittoria Barrella, dal filosofo don Marcello Farina, dal musicista Max Fontanari, dal presidente di Cnca Claudio Bassetti, dal docente di diritto internazionale Marco Pertile, dal presidente dell'Accademia roveretana degli agiati Fabrizio Rasera.