La chitarra di Peppino D'Agostino oggi nello scenario di Fuciade
È stato salutato come «il chitarrista dei chitarristi» dalla rivista Acoustic Guitar, il San Diego Reader lo ha definito «un gigante della chitarra acustica» mentre il Chicago Tribune ha elogiato il suo «virtuosismo e il suo dono per la composizione di melodie memorabili».
Sono le credenziali di Peppino D'Agostino, tra i massimi rappresentanti in Italia e nel mondo del fingerstyle, che sarà in concerto domani, 14 luglio, alle ore 14 al Rifugio Fuciade al Passo San Pellegrino. D'Agostino presenterà anche il suo nuovo disco «The beauty of this wicked world» composto con un altro fuoriclasse della chitarra, Corrado Rustici, che ha prodotto fra i tanti anche Bocelli, Elisa e Zucchero.
Nato a Messina nel 1951 e vissuto poi a Torino, D'Agostino ha trovato fortuna negli Stati Uniti dove si è trasferito quasi trent'anni fa. I lettori di «Guitar Player» lo hanno definito miglior chitarrista acustico nel 2007 ed ha conquistato il terzo posto per il miglior album acustico di tutti i tempi. Fra le sue prime esperienze, quella con Alfredo Morabito ed Enzo Ponzio nei Bluerba con i quali incise l'omonimo album. Negli States si è imposto per la sua classe cristallina nell'interpretazione della chitarra. Anche se non è facile dare delle coordinate al suo stile, ascoltando le sue composizioni si comprende come fra le sue influenze vi siano anche quelle di Carlos Santana, Paco De Lucia e Leo Kottke. Una caratteristica dei suoi pezzi, composti per lo più per chitarra acustica, è la complessità crescente delle sue melodie nello svolgimento dei brani.
Sempre alla ricerca di nuove sonorità, è considerato uno dei maggiori esponenti della tecnica del fingerpicking e un grande sperimentatore delle accordature pur avendo in repertorio brani che coprono una grande varietà di stili, comprese alcune tecniche percussive. Nella sua ricchissima discografia l'album «Bayshore road» inciso insieme a Stef Burns per la Favored Nations etichetta creata da Steve Vai.