La riscossa di Kevin Spacey al traguardo dei 60 anni
Kevin Spacey ha festeggiato i 60 anni il 26 luglio preparandosi alla riscossa.
Il divo premio Oscar nel 2000 per «American Beauty» è arrivato al giro di boa della terza età mentre almeno una delle nubi giudiziarie che si sono addensate sulla sua carriera a partire dall’ottobre 2017 si è dissolta.
La procura del Massachusetts ha da poco lasciato cadere le accuse di aver molestato un barista diciottenne di un locale dell’isola di Nantucket. Pena a rischio, cinque anni di reclusione, ma Kevin se l’e’ cavata dopo che la giuria ha accettato la versione del suo avvocato secondo cui l’accusatore avrebbe cancellato messaggi e fotografie scambiate con l’attore.
Il caso era l’unico a livello penale contro il divo e l’archiviazione ha fatto suonar campanelli d’allarme per i procuratori che stanno cercando di incastrarlo negli Usa come in Gran Bretagna, dove il protagonista di «House of Cards» è stato direttore artistico dell’Old Vic dal 2004 al 2015.
«Il modo con cui si è concluso il caso è sintomatico di come cambia un movimento di opinione pubblica come #MeToo una volta messo alla prova in un’aula di tribunale», ha detto Mark Geragos, un avvocato specializzato nella difesa delle celebrità tra cui Michael Jackson e Wynona Riders. Di diverso avviso l’avvocatessa femminista Gloria Allred che rappresenta molte vittime di Harvey Weinstein, del rapper R Kelly e del finanziere Jeffrey Epstein: «Assurdo. Non dovrebbe avere alcun impatto. Il caso contro Spacey era molto specifico e non c’era modo in cu avrebbe potuto andare avanti».
Se adesso «potrebbe tornare a lavorare», come ha pronosticato «Variety» secondo cui ci sarebbe almeno uno sceneggiatore candidato agli Oscar che vorrebbe l’attore nel cast, i guai con la giustizia per Spacey non sono comunque finiti.
Continuano le inchieste sul suo conto in Gran Bretagna e in maggio Scotland Yard è volata negli Usa per interrogarlo su sei casi di molestie, mentre Kevin è finito sotto inchiesta anche a Los Angeles. Si tirano intanto le somme delle conseguenze delle accuse su una carriera che ha visto anche un Oscar da non protagonista nel 1996 per “Usual Suspects”.
Il presidente Frank Underwood da lui memorabilmente interpretato in «House of Cards» è stato “ucciso” all’inizio dell’ultima stagione mentre il regista Ridley Scott è tornato a girare scene di «All The Money in the World» mettendo Christopher Plummer nella parte del petroliere J. P. Getty in precedenza affidata a Kevin.
Lo scorso agosto poi Billionaire Boys Club, un thriller basato su una truffa che fece le prime pagine nella California degli anni Ottanta, fu un flop senza precedenti con un incasso totale di 126 dollari nel venerdì di apertura: meno di un biglietto venduto a sala. Era stato l’ultimo film girato da Spacey prima delle accuse e la produzione aveva rischiato il tutto per tutto facendolo uscire in dieci sale di provincia dopo un’uscita ugualmente sfortunata come “video on demand” un mese prima.