Lilli Gruber ritorna su La 7 con il suo "Otto e mezzo": «Più potere alle donne»
«Credo profondamente nell’urgenza di coinvolgere le donne perchè il paese torni ad aver speranza, a crescere, andare oltre gli slogan, ad avere fiducia nel futuro. Siamo noi che possiamo farlo, possiamo fare molto meglio anche dal punto di vista economico e non c’e» nessun paese che possa ripartire senza le competenze femminili e nessuna democrazia può stare senza una parità tra uomo e donna in tutti i campi e a tutti i livelli».
Lilli Gruber è pronta a riprendere a settembre il timone di Otto e mezzo, «pilastro dell’access quotidiano di La7», come, alla presentazione dei palinsesti a Milano, Urbano Cairo ha definito il programma di approfondimento che la giornalista, 62 anni, nata a Bolzano, dove ha cominciato a lavorare («ho fatto tutta la gavetta», dice) nei quotidiani locali, conduce da anni dal lunedì al sabato alle 20,30.
I fiori che Lilli Gruber si aspettava da Matteo Salvini, in un vivace battibecco di una delle più seguite puntate della passata stagione, sono arrivati ma dal patron de La7, che l’ha chiamata a sorpresa sul palco durante la presentazione della stagione a venire e ha donato un mazzo di rose bianche alla giornalista. «Visto che non ci ha pensato chi avrebbe dovuto...», ha scherzato Cairo riferendosi al ministro dell’Interno e leader della Lega, che aveva promesso di farsi perdonare con i fiori per aver dichiarato che sarebbe andato ospite ma malvolentieri nella trasmissione di Lilli Gruber.
«Questa mia undicesima stagione è stata la migliore di tutte - racconta Gruber -. Non posso che esserne orgogliosa e felice, soprattutto perchè posso lavorare in un’azienda come La7 dove ho totale autonomia e questo lo ripeto da anni è la cosa più importante per un giornalista».
Nel campo dell’informazione Lilli si è sempre distinta per il suo stile veloce e senza fronzoli, diretta alla sostanza della questione. Anche quando conduceva i Tg per la Rai, dove è stata pure a lungo inviata, e qualcuno ironizzava sulla sua posizione seduta di sbieco. «Ma non c’era nulla di studiato, era perchè avevamo solo due telecamere - ribatte -. Allora non c’era tutta la sofisticazione che c’è adesso».
«Credo invece che il pubblico mi apprezzi proprio per la determinazione e la schiena dritta - continua - è perchè vedono una donna che partita dalla gavetta è riuscita a diventare responsabile di un programma di approfondimento così importante».
Poche settimane fa il periodico Forbes l’ha inserita nella lista delle 100 donne italiane di maggior successo nei rispettivi ambiti. Uno dei suoi obiettivi per la prossima stagione di Otto e mezzo è proprio quello di dare più spazio alle competenze femminili. «Le donne, soprattutto in Italia, sono ancora sotto rappresentate e sottovalutate - dice -. E io voglio provare a portare in trasmissione più competenze femminili, il problema è che se le donne non hanno il ruolo, non hanno la posizione, diventa ancora più difficile individuarle soprattutto per una trasmissione come la mia che si basa sui numeri 1».
Per la giornalista nessuna democrazia può fare a meno di una informazione seria, verificata approfondita. «Credo che il successo di La7 - afferma - sia la prova che c’e una fetta molto importante anche nel nostro paese che vuole una informazione così e la responsabilità di noi giornalisti è enorme e dobbiamo esserne consapevoli».
Lei che si definisce una donna pragmatica e non da sogni nel cassetto, continuerà a fare la sua parte. «Sono abituata da sempre - dice - a fare giorno per giorno il mio dovere, a cercare ogni giorno di dare il meglio».