"Uccelli", oltre i Pop X il sogno di Davide Panizza con un gruppo avant-garde
«Il nostro è un sogno, o forse un incubo, la rappresentazione di pulsioni remote, ancestrali, invincibili. Colori slavati o lividi, silenzi allarmanti o suoni inauditi, a base di improvvisazioni e sperimentazioni elettroniche che sconfinano nella techno e nella trance».
Il sogno è quello che si cela dietro la sigla di "Uccelli",il nuovo gruppo che unisce Davide Panizza e Niccolò Di Gregorio (ovvero il cuore del progetto dei Pop X) con Gioacchino Turù, nel progetto che loro definiscono come «il più astratto e avant garde della loro carriera».
Uccelli è la formazione che nasce dall’incontro fra i tre musicisti pronti ad esplorare dal vivo nuovi campi di espressione musicale elettronica come accadrà sabato 26 ottobre allo Smart Lab di Rovereto per l’unica data in Trentino del loro tour.
Gli Uccelli, per ora, non hanno pubblicato nessun album ma Davide Panizza ha le idee ben chiare sulla direzione da prendere: «La nostra è una sorta di missione culturale, magari la musica di "Uccelli" la potresti mettere all’interno delle etichette di nicchia, di elettronica berlinese, ci assomiglia. Però cerchiamo, al di là del contenitore, di proporre quello che veramente vogliamo proporre al di là dell’ambiente. Abbiamo i contatti per proporlo in questo ambiente e quindi lo facciamo, senza problemi».
I live set degli Uccelli, di cui ad oggi si conoscono solo due singoli come «Body Sharing» e «Red Sechs», sono una sorta di lungo viaggio nella dimensione elettronica basati sostanzialmente sull’improvvisazione e supportato dall’uso di visuals: «Non ci stanchiamo mai, i nostri concerti possono durare anche quattro ore» quasi «minaccia» il musicista di Trento che si gode in questo periodo l’attenzione che sta ottenendo il progetto prima di rituffarsi nuovamente fra le spire di Pop X.
L’ispirazione per questa trame sonore sono arrivate a Panizza direttamente dal Nord Europa: «In passato - racconta - durante il mio periodo di studio al dipartimento di Music Technology della Sibelius Academy di Helsinki ho potuto approfondire l’improvvisazione con strumenti elettronici. Così al rientro dalla Finlandia ho avuto modo di concretizzare l’esperienza attraverso il progetto Uccelli».
Al suo fianco Niccolò Di Gregorio, che dopo gli studi in musica elettronica al Conservatorio Rossini di Pesaro si è specializzato in sound design, diventando ingegnere del suono e compositore: da quel momento i suoi lavori esplorano le forme di una techno «sperimentale, idilliaca e dionisiaca».
Il fiorentino Gioacchino Turù è un artista poliedrico e dalle molteplici personalità: quando canta e suona è Gioacchino Turù, quando filma e performa è Giacomo Laser mentre quando produce contenuti, come egli stesso si definisce «in veste di mercenario», è Christian Parigi.