La famiglia Addams al cinema ma in versione cartoni animati (con le voci italiane)
Di questo film “mi colpisce il messaggio forte che lancia, il modo in cui valorizza l’originalita’, contro il fattore di omologazione. Fa da manifesto alla diversita’, alla follia, alla genialita’. Non c’e’ follia senza pizzico di genio”. Parola di Loredana Berte’, che debutta come doppiatrice, nei panni della nonna, molto rock, di casa, nella Famiglia Addams, versione animata in stop motion di Conrad Vernon e Greg Tiernan, in anteprima italiana alla Festa del Cinema di Roma in Alice nella citta’ e ora n sala per Halloween, in 500 copie con Eagle.
Il film riprende lo stile graffiante dei fumetti anni ‘30 di Charles Addams, sulla famiglia piu’ esilarante e dolcemente dark che ci sia. Personaggi amati da piu’ generazioni che sono approdati piu’ volte gia’ in serie tv e al cinema e anche questa nuova versione ha conquistato il pubblico, con 30 milioni di dollari nel primo weekend e gia’ l’annuncio di un sequel.
“Sono da sempre una grande fan della serie, non ho perso una puntata” spiega Loredana Berte’ al debutto come doppiatrice. Con lei in conferenza stampa Virginia Raffaele (Morticia), Pino Insegno (Gomez), Eleonora Gaggero (Mercoledi’) e Luciano Spinelli (Pugsley). “Dentro sono Mercoledi’ (la figlia di Morticia e Gomez, ndr) - aggiunge la cantante - tanto che sulla copertina di un mio album, Il mio funerale, appaio come lei. Ma nel film mi sono persa nel mio personaggio, mi ha conquistato.
L’ho amato perche’ nonna Addams e’ rock, sopra le righe, invasata, imprevedibile e molto ironica. Sono diventata Nonna Addams anche dentro”. Per Loredana Berte’ doppiare un film e’ la realizzazione di un sogno: “Secondo me mi hanno scelto per sfinimento, da anni scrivo su facebook che amerei fare un doppiaggio di un film di Tim Burton, perche’ amo il suo stile gotico e dark. Questo film richiama quello stile, quando mi hanno chiamato non ci credevo”.
Anche per Virginia Raffaele il doppiaggio e’ una nuova avventura: “Nella mia testa interpreto gia’ i personaggi come fossero cartoni animati... non lo dite alla Vanoni - spiega sorridendo -. I cartoni animati di oggi sono fantastici e questo ha un messaggio molto bello e non retorico, essere differenti e’ la cosa piu’ rock che ci possa essere”. Il film parla anche della violenza che puo’ scatenarsi sui social: “Io li amo, li uso molto per restare in contatto con i miei fan. Anche se e’ la mia agente a occuparsi dei messaggi, io sono piu’ analogica che tecnologica - racconta Loredana Berte’ -. Non ho mai avuto un telefonino. A casa ho il telefono fisso ma nessuno chiama piu’ li’”.
La cantante aveva gia’ recitato negli anni ‘70, fra gli altri, nell’opera rock Orfeo 9 di Tito Schipa Jr e in Hair, “con cui abbiamo girato tre anni per tutta Italia. Abbiamo collezionato un record di denunce perche’ c’era una scena di nudo... ma e’ uno spettacolo che ha precorso i tempi”. Le e’ arrivata negli anni qualche proposta come attrice, “ma in Italia molto cinema e’ due camere e cucina, non fa per me. Io amo l’horror, da Carrie a L’esorcista, anche se film come Forrest Gump non me li perdo”.