La fontanella dei Madruzzo alla mostra di Natale del "Met" di New York
Come in «Hugo Cabret», il capolavoro di Martin Scorsese sul bambino che vive in una stazione accudendo enormi orologi con l’unico cruccio di far rivivere l’automa meccanico lasciatogli dal padre che sembra nascondere il suo ultimo messaggio? O in Peter Carey e il suo romanzo «Chimica delle Lacrime» in cui un’anatra meccanica d’argento fa sfondo a storie d’amore impossibili. Precursori dei robot, gli automata sono al centro di «Making Marvels: scienza e splendore alle corti d’Europa», la scintillante mostra di Natale del Metropolitan Museum di New York.
«Orologi, automaton mobilia, strumenti scientifici, avori e gioielli che originariamente abitavano le Kunst Wunderkammer dei sovrani servivano per intrattenere e per sorprendere», ha detto il direttore del Met, Max Hollein, davanti a un tour de force di 170 oggetti che ha coinvolto 50 istituzioni di tutto il mondo tra cui il Museo Galilei di Firenze con strumenti astronomici e meccanici e il Castello del Buonconsiglio di Trento con una fontana portatile da cui durante i banchetti spillava acqua o vino.
La fontanella cinquecentesca con mito di Atteone, che appartiene alla prestigiosa raccolta di capolavori in bronzo del Castello del Buonconsiglio, sarà esposta fino al primo marzo 2020 alla mostra Making Marvels: Science and Splendor at the Court of Europe, dedicata alle meraviglie artistiche e tecnologiche che erano presenti nelle collezioni delle corti europee tra XVI e XVIII secolo.
E fra queste meraviglie, ci sarà questa colonna in bronzo, realizzata da una bottega di Innsbruck in età manierista. Alla sua base lo stemma della famiglia Madruzzo indica il possesso da parte di uno dei raffinati collezionisti di quel potente casato che, con quattro dei suoi membri, ha retto le sorti del principato vescovile di Trento dal 1539 al 1658.
In origine la colonna doveva essere posta al centro di una grande vasca di raccolta dell’acqua, da tempo perduta e oggi possiamo solo immaginare il suo funzionamento come fontanella. Il suo fusto è reso prezioso dalla presenza di muse abbigliate all’antica, mascheroni, sirene, ippocampi, delfini cavalcati da putti, figure che facevano sgorgare l’acqua da fori o tubicini, dando origine a un incantevole gioco di getti e zampilli. Li domina dall’alto la figura di Atteone che, già in procinto di trasformarsi in cervo, dopo aver sorpreso Diana e le sue ninfe al bagno, richiama con la sua presenza un racconto mitologico legato al tema dell’acqua.