Cremonini si racconta: in uscita domani il suo primo "The Best Of"
«Non una raccolta ma un forziere con quello di più importante che ho, le mie canzoni che mi raccontano come uomo e come artista». Un forziere è qualcosa in cui si custodisce un tesoro e un tesoro, per chi fa di mestiere il cantautore, sono proprio quelle canzoni che raccontano anche un viaggio, con i suoi incidenti di percorso e poi magari i successi conquistati, o riconquistati, navigando con la barra dritta.
È un pò questo, ma anche altro, quello che Cesare Cremonini ha raccolto nella monumentale scaletta di «Cremonini 2C2C The Best Of», di fatto la prima grande raccolta della carriera del cantautore bolognese e in uscita domani.
«Solo oggi mi è stato possibile raccogliere tutti i pezzi della mia carriera - ha detto Cremonini - per un racconto completo. Ho attraversato due decenni durante i quali nella musica è cambiato tanto, anche i supporti, ma io ho cercato di seguire sempre il mio percorso».
Un percorso, quello dell’autore delle nuove «Se un giorno ti svegli felice», «Al telefono», «Giovane stupida», «Ciao», «Amici miei» e «How dare you», che dopo il successo dei Lunapop ha dovuto reinventare, fino ad accreditarsi come uno dei protagonisti della canzone italiana.
«La mia è una visione della carriera di tipo orizzontale - ha detto Cremonini - e costruita nel tempo. L’esatto contrario della visione verticale e veloce della musica oggi». Poche e mirate, per Cremonini, le deviazioni dal percorso che si era scritto per riconquistarsi il grande pubblico. «Una delle tentazioni maggiori - ha detto il diretto interessato - oggi sono le collaborazioni. Io ne ho fatte due: una con Lorenzo (Jovanotti) che non smetterò mai di ringraziare perché la sua musica mi ha avviato a questo mestiere. L’altro con Malika (Ayane) che era la mia ragazza e con la quale condividevamo un amore intenso anche grazie alla poesia della musica. Oggi il duetto è diventato qualcosa per rendere più fruibile la musica, ma io non sono fatto così».
Repertorio è la parola centrale di questo progetto e che Cremonini non si stanca di ripetere. «Ho sempre voluto raccontare una storia umana oltre che discografica - ha spiegato lui - perché non volevo essere solo un cantante. Quest’album è la storia della mia vita. Forse i quasi quarant’anni o forse la perdita di mio padre, mi hanno fatto perdere di vista il porto da cui è cominciata le mia avventura e oggi sono felicemente perso nella vita. Mi sento anche smarrito ma è proprio in queste situazioni che nascono le belle canzoni e le nuove strade. Continuo ad inseguire la musica e mi voglio ributtare nella mischia della vita». Tanto ci si ributterà, nella mischia, Cremonini, che la prossima estate per lui sarà tempo di un nuovo tour negli stadi, con partenza il 21 giugno da Lignano e arrivo ad Imola, il 18 luglio, per il gran finale all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari.