Rimarrà al Museo Diocesano il «Compianto» del Simonino preziosa opera lignea
Il complesso ligneo del XVI secolo, Compianto sul corpo morto di Simonino da Trento, recentemente entrato a far parte della Collezione Fondazione Caritro e presente all’interno della mostra “L’invenzione del colpevole. Il “caso” di Simonino da Trento, dalla propaganda alla storia”, dopo la chiusura dell’esposizione non tornerà in Germania ma rimarrà a Trento. Il rilievo, che la Fondazione Carito ha concesso in comodato d’uso gratuito per nove anni rinnovabili al Museo Diocesano Tridentino, sarà a disposizione del pubblico nella sezione permanente in uno spazio dedicato al Simonino.
«Un recupero – spiega Domenica Primerano direttrice del Museo - che restituisce al territorio trentino un importante tassello della nostra storia: il rilievo ligneo, di cui si aveva traccia da un’immagine fotografica del 1930, appartenente all’antico altare a battenti della chiesa dei SS. Pietro e Paolo a Trento, dove si conservò per secoli il corpo del piccolo Simone. Si è trattato di un’operazione complessa, che ha preso avvio nel febbraio del 2019 quando al nostro museo arrivò una mail della Casa d’Aste Van Ham di Colonia che ci informava dell’imminente messa all’asta del rilievo. Abbiamo subito chiesto di bloccare la vendita per darci il tempo di trovare la somma necessaria all’acquisto. La Fondazione Caritro, che da subito ha manifestato un forte interesse per questo importante recupero, è stata al nostro fianco in tutti questi mesi, supportando con convinzione i passaggi necessari per concludere in assoluta trasparenza l’acquisto. Il rilievo ora potrà congiungersi a quello raffigurante il martirio del Simonino, così da aggiungere un elemento visivo alla narrazione dei tragici fatti del 1475».
Il rilievo raffigurante il Compianto faceva parte, assieme al gruppo del Martirio di Simonino, del monumentale polittico a battenti realizzato all’inizio del Cinquecento. I gruppi scultorei del Martirio e del Compianto trovavano posto rispettivamente nello scomparto centrale e in quello sinistro della predella, mentre gli altri rilievi che componevano la colossale struttura sono andati dispersi. L’iconografia ha come fulcro la salma del bambino distesa su un feretro attorniata da quattro angeli; l’uomo e la donna inginocchiati ai lati sono probabilmente i genitori del fanciullo. Nel 1731 il grande altare fu sostituito da quello attuale in marmo. Il solo rilievo con il Martirio di Simonino rimase nel luogo d’origine fino al XX secolo, per poi entrare nella collezione del Museo Diocesano, dove verrà esposto dopo il 1965.
Il Compianto invece, uscì dalla chiesa in circostanze misteriose prima del 1882 e acquistato a Merano, per la prestigiosa collezione dei principi Hohenzollern-Sigmaringen, che poi fu venduta in seguito alla crisi economica mondiale del 1929.
Per evitare la dispersione delle opere, l’allora direttore dello Städel Museum di Francoforte, costituì una sorta di consorzio di collezionisti e commercianti d’arte, disposti ad acquistare i pezzi. Il Compianto sul corpo morto di Simonino fu venduto a Ludwig Deutsch-Retze (1881-1953), uno dei direttori della “Danat-Bank” di Francoforte nel 1930; ebreo, e quindi costretto a fuggire in Svizzera, subito dopo essere venuto in possesso del rilievo, lo regalò all’amico Alexander Berg, come dono di compleanno e per ringraziarlo dei servizi resi in un momento per lui molto difficile.
Berg, che dal 1904 al 1934 fu membro dell’amministrazione dello Städel Museum, possedeva una vasta collezione di dipinti, opere grafiche e sculture ed è noto che curò la vendita in veste di mediatore e notaio di collezioni ebraiche. Il Compianto, che la Fondazione Caritro ha acquisito dalla pronipote di Alexander Berg, ora è ritornato a Trento, come era giusto che fosse, dove rimarrà a completamento di un percorso di ricerca e di profonda riflessione su una delle pagine più oscure dell’antisemitismo.