Il film girato in Trentino con le star internazionali va alla Mostra di Venezia
“The Book of Vision”, diretto da Carlo S. Hintermann con la produzione esecutiva di Terrence Malick aprirà la 35° edizione della Settimana Internazionale della Critica in programma dal 2 al 12 settembre a Venezia. Il film, una produzione Citrullo International e co-prodotto con Entre Chien et Loup (Belgio) e Luminous Arts Productions (UK) con Rai Cinema e il sostegno della Direzione Generale Cinema e Trentino Film Commission, è un viaggio affascinante attraverso il passato e il presente, la vita e la morte, il dolore e l’amore.
Diverse le location trentine, dai Monti Lessini nel Comune di Ala a Castel Pietra a Calliano, da Castel Campo a Campo Lomaso a Stenico, fino al Lago di Levico.
Si tratta di un’opera dall’alto valore estetico con un cast internazionale: Charles Dance, attore inglese star della serie TV Game of Thrones, Lotte Verbeek, molto nota al mondo delle serie TV (The Black List, Outlander, I Borgia), Sverrir Gudnason protagonista di Borg McEnroe, Isolda Dychauk (I Borgia, Faust, TwoGirls) e Filippo Nigro.
“The Book of Vision” si prepara a stupire il pubblico del Lido con immagini uniche realizzate da un cast tecnico di prim’ordine. Direttore della fotografia è Joerg Widmer, tra i più celebrati direttori della fotografia europei. Nel tempo ha collaborato con registi iconici come Wim Wenders, Quentin Tarantino, Michael Haneke, Roman Polanski e Bela Tarr. Scenografo David Crank, considerato uno dei più talentuosi scenografi americani. Abituale collaboratore di Paul Thomas Anderson (ha realizzato le scenografie de Il Petroliere, The Master, e Vizio di forma) ha collaborato anche con Steven Spielberg per Lincoln e con Terrence Malick in The New World, The Tree of Life e To the Wonder. Grande importanza è data ai costumi curati da Mariano Tufano che ha lavorato in un grande numero di film italiani e internazionali (Il Piccolo Mondo Antico, L’importanza di chiamarsi Ernesto, La passione di Cristo, Tristano e Isolda e Nuovomondo - Leone d’argento - Rivelazione alla Mostra del cinema di Venezia, 2006 - con il quale ha vinto il David di Donatello per i costumi nel 2007). Musiche Hanan Townshend in collaborazione con Federico Pascucci. L’artwork è stato realizzato da Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ, Conceptual Visual Designer del film.
Carlo S. Hintermann: “La possibilità di attraversare il tempo mi ha sempre affascinato. Forse il primo motivo per cui mi sono innamorato del cinema è la sua capacità di saltare in dimensioni temporali e spaziali diverse. The Book of Vision fa di questa possibilità un elemento di forza. La passione maturata verso i film fantasy degli anni ’80 e ’90 con i quali sono cresciuto, da I Goonies a Labyrinth, da La Storia infinita a Ritorno al futuro, ha un ruolo importante. Il meccanismo è lo stesso: aprire una porta verso una dimensione inaspettata, verso il fantastico. Dal punto di vista visivo sia la parte contemporanea che quella del passato tengono conto di questa porta: ogni luogo, ogni oggetto, ogni azione ha una valenza ambigua, in bilico tra due dimensioni.”
Sinossi: Eva (Lotte Verbeek), una giovane e promettente dottoressa, abbandona la sua carriera per immergersi nello studio della Storia della medicina e mettere in discussione tutto: la propria natura, il proprio corpo, la propria malattia e un destino che sembra segnato. Johan Anmuth (Charles Dance) è un medico nella Prussia del Settecento, in bilico tra nuove spinte razionaliste e antiche forme di animismo. Book of Vision è il manoscritto capace di intrecciare le loro esistenze in un vortice ininterrotto. Lontano dall’essere un testo scientifico, il libro contiene le speranze, le paure e i sogni di più di 1800 pazienti: il medico prussiano sapeva come ascoltarli e il loro spirito vaga ancora tra le pagine, dove vita e morte fanno entrambe parte di un unico flusso. La storia di Anmuth e dei suoi pazienti darà così a Eva la forza per vivere appieno la propria vita, comprendendo che niente si esaurisce nel proprio tempo.
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