L'arte di Albino Rossi «Dentro la natura» la mostra a Roccabruna
Albino Rossi entra nella natura e ce la racconta con una mostra tutta da vedere che è stata inaugurata a Trento, nell’ambito del Trento Film Festival.
Non a caso, perché Albino Rossi è l’autore del manifesto della 68ª edizione del festival: un lampo rosso che vuole sottolineare il disastro di Vaia, ma soprattutto vuole ammonirci sui disastri della natura. Anche e soprattutto in un’edizione così particolare in cui il Trento Film Festival non ha rinunciato a proporre al pubblico alcune mostre che spaziano dalla pittura alla fotografia e testimoniano con la forza delle immagini il profondo rapporto tra arte, cinema, montagna e natura.
«Dentro la natura» è proprio la mostra principale di questa edizione ed é dedicata all’artista trentino Albino Rossi, ideatore dell’immagine del manifesto dell’edizione 2020 della rassegna cinematografica. Manifesto particolare, tutto disegnato con una penna biro rossa.
La mostra, ospitata a Palazzo Roccabruna di Trento, è composta di circa 60 opere che, partendo dai temi simbolo della produzione artistica di Albino Rossi come le montagne, i boschi e le nature morte, dialogheranno con una serie di opere assolutamente inedite.
Partendo dai lavori di grande formato, dove il tema del bosco e della montagna hanno una valenza più simbolica ed essenziale, la mostra si dipana con il ciclo di nature morte con frutta e funghi disposti su tovaglie e in ciotole, ad evocare atmosfere incantate. L’esposizione prende corpo con opere inedite di piccolo formato dedicate ai fiori di montagna. La genziana, il rododendro, la negritella, la stella alpina e i mughetti, non sono colti nel loro ambiente naturale, ma rappresentati in ambienti domestici, disposti delicatamente in piccole ciotole e in bicchieri di vetro, a ricordare la tradizione popolare di portare un piccolo e romantico mazzetto di fiori per abbellire le semplici dimore dopo una giornata di lavoro sulle montagne.
Accanto a queste opere sarà riproposto il ciclo «Montagna di montagne», nato negli anni ’90, in cui l’artista rappresenta la montagna, dipinta en plein air nei vari momenti della giornata ispirandosi alla tradizione di Segantini e a Corot, con una visione più contemporanea, grazie ad uso sapiente della luce, che viene ribaltata rispetto alla pittura tradizionale e a formati inediti.
Chiudono il percorso espositivo una serie di opere di piccolo e medio formato che riprendono i temi della magia del bosco e delle montagne, realizzati in micro-mosaico di pietre naturali, una delle tecniche da sempre care all’artista.
La mostra, che sarà visitabile fino al 19 settembre, è curata da Patrizia Buonanno dello Studio Buonanno Arte Contemporanea di Trento e da Roberto Festi. La mostra è accompagnata da un catalogo, stampato da Saturnia litografica editrice, con il testo di Franco de Battaglia.
Albino Rossi è nato nel 1953, vive e lavora in Val di Sole. Pur avendo soggiornato molto all’estero, soprattutto a Londra, ha scelto di vivere tra le sue montagne. Nel corso degli anni, Rossi ha realizzato molte mostre personali, e numerose partecipazioni a mostre collettive in gallerie e sedi museali. Le sue opere sono inserite in importanti collezioni e installazioni permanenti.
La mostra è aperta il martedì e mercoledì dalle ore 8.30 alle 12, dalle ore 14 alle ore 17, il giovedì e venerdì dalle ore 8.30 alle 12, dalle ore 14 alle ore 20, il sabato dalle 17 alle 20, la domenica e lunedì chiuso. Poi da giovedì prossimo, con l’apertura del festival, aperta anche domenica e lunedì.