Aperto il Festival dell'economia (online) Sabato l'intervento del premier Conte Boeri: idee per una crescita sostenibile
Quali politiche possono garantire una crescita economica e allo stesso tempo promuovere attività rispettose dell'ambiente? Come è possibile indurre comportamenti sostenibili a imprese che perseguono principalmente obiettivi di massimizzazione del profitto? A partire da questi e tanti altri temi prende il via oggi, alle 15, la quindicesima edizione del Festival dell'economia di Trento.
Quest'anno un'edizione speciale, completamente online sul sito del Festival e sui social collegati. Era in programma, come di consueto, fra la fine di maggio ed i primi giorni di giugno, ma l'emergenza Coronavirus non ha reso possibile l'organizzazione del Festival dell'economia di Trento nelle date prestabilite.
Il Comitato organizzatore ha quindi deciso di spostare la kermesse dello scoiattolo ad inizio autunno. Tutti gli incontri saranno trasmessi via streaming sul sito del Festival, in italiano e in inglese. Una selezione di eventi sarà trasmessa in diretta in italiano anche sulla pagina Facebook. L'accesso al pubblico in sala non sarà consentito.
Anche il presidente del consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, parteciperà: dialogherà sul tema «L’Italia e l’Europa» in videoconferenza con Tito Boeri, entrambi sollecitati dalle domande di Tonia Mastrobuoni, sabato 26 settembre alle 17.
Quaranta incontri, dal 24 al 27 di settembre, con gli economisti che maggiormente hanno contribuito alla ricerca e alla definizione di strategie di politica economica su questi temi.
Il tema scelto, «Ambiente e erescita», è quanto mai centrale, non solo per la necessità di intervenire prima che i cambiamenti climatici diventino irreversibili, ma anche per rilanciare le nostre economie dopo la crisi della pandemia.
Coniugare crescita economica e tuela ambientale è una questione fondamentale del nostro tempo - sottolineano gli organizzatori - non solo per la necessità di intervenire prima che i cambiamenti climatici diventino irreversibili, ma anche per capire come rilanciare l’economia colpita dagli effetti del coronavirus.
Fra i numerosi ospiti attes Lars Peter Hansen, uno dei principali esperti di dinamiche economiche a livello mondiale, e Michael Spence, che discuterà di «pandemia e innovazione».
Tra i relatori anche il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, e il divulgatore e giornalista Piero Angela, che discuterà di tecnologia e sostenibilità. Sono previsti anche gli interventi del ministro per gli Affari Europei, Enzo Amendola, della vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Elly Schlein, di Paolo Guerrieri e Pier Carlo Padoan.
Si dicuterà anche di Carbon tax con la presidente di Terna, Valentina Bosetti, e di organizzazione decentrata e cooperativa ispirata dalle piante con Stefano Mancuso, scienziato di fama internazionale che dirige il Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale dell’Università di Firenze. Laurence Boone, chief economist presso l’Ocse, discuterà invece delle sfide che la politica economica, globale e nazionale, dovrà affrontare nei prossimi anni dopo la pandemia.
Fra gli ospiti anche due esponenti del governo: il ministro dell'economia Roberto Gualtieri, che parteciperà da remoto, e il suo collega Vincenzo Amendola, titolare degli affari europei, che sar presente a Trento, sabato, alle 15, per un confronto con Roberto Perotti.
Il Festival dell’economia è promosso dalla Provincia autonoma di Trento, dal Comune e dall’Università di Trento e ideato e progettato dagli editori Laterza con la direzione scientifica di Tito Boeri.
IL PROGRAMMA
Intervengono
Tito Boeri, Innocenzo Cipolletta, Paolo Collini, Gregorio De Felice, Giuseppe Laterza, Il Presidente della Provincia autonoma di Trento, il Sindaco di Trento
coordina
Maria Concetta Mattei
introduce Tito Boeri
Come possiamo affrontare il cambiamento climatico se le emissioni vengono prodotte principalmente nei paesi ricchi mentre i costi del riscaldamento globale si concentrano nei paesi poveri? Dovremmo modificare i nostri comportamenti e le nostre abitudini? Dovremmo forse consumare di meno?
ne discute Paolo Guerrieri
coordina Tonia Mastrobuoni
introduce Tito Boeri
In un mondo in cui le troll farm di Internet tentano di influenzare le elezioni in paesi stranieri, possiamo permetterci di ignorare il potere delle storie virali nel condizionare l’andamento dell’economia? Le storie che la gente racconta – sulla fiducia economica o il panico, i boom immobiliari, il sogno americano o i Bitcoin – sono contagiose e influenzano i risultati economici. Come possiamo iniziare a prendere sul serio queste storie?
introduce Valentina Bosetti
L’aumento dei prezzi attraverso una tassa sul carbone è un modo molto più efficace ed efficiente per ridurre le emissioni di carbone rispetto ai controlli governativi diretti sulla quantità di emissioni attraverso, ad esempio, limiti normativi su automobili e centrali elettriche. I prezzi più elevati incoraggeranno le imprese e i consumatori a trovare alternative ai prodotti a base di carbone, nonché incoraggeranno nuove tecnologie che renderanno quei sostituti competitivi. Il ricavato può essere utilizzato per compensare le famiglie a basso reddito particolarmente colpite dalle tasse.
introduce Silvia Bencivelli
La tecnologia ha innescato lo sviluppo dell’economia che ha prodotto insieme benessere, crescita demografica, impatto sull’ambiente. Saremo capaci di usare la tecnologia per rendere sostenibile il nostro futuro?
introduce Alberto Nucciarelli
Per incentivare la transizione energetica è essenziale associare all’emissione di carbonio un prezzo. Come farlo in maniera efficace? Un confronto tra i vari esperimenti messi in campo nei diversi paesi.
introduce Giuseppe Laterza
Guardando alle piante possiamo imparare l’arte della convivenza: una organizzazione decentrata e cooperativa, in cui tutti i viventi trovano spazio perché ognuno è consapevole di dipendere dagli altri.
a cura di Fondazione Fondirigenti
coordina Eugenio Occorsio
intervengono Roberto Gabriele, Carlo Poledrini, Giuseppe Ricci
Gli impatti concreti della formazione manageriale sulla produttività e la crescita delle imprese. Le competenze del management a fronte dell’evoluzione tecnologica e del nuovo paradigma dell’economia circolare.
introduce Luca Petermaier
La storia del nostro paese è fortemente segnata dalle caratteristiche specifiche del suo ambiente: dalla modalità in cui nei secoli è avvenuta l’urbanizzazione allo sviluppo territoriale dell’industria, dalla costruzione delle catene alimentari alla cementificazione delle coste.
con Innocenzo Cipolletta, Domenico Favuzzi, Elena Flor
introduce Stefano Pogutz
coordina Massimo Gaggi
Se fino a qualche anno fa nelle imprese quello della sostenibilità era costituito come un ambito a sé stante, oggi i temi ambientali e sociali diventano parte integrante, il “purpose” e la strategia di numerose aziende, sempre più spesso al centro dello sviluppo di modelli di business innovativi e di successo. Può la pandemia diventare un'occasione per facilitare l’accelerazione verso un paradigma più sostenibile?
introduce Mauro Caselli
Uno dei maggiori ostacoli alle politiche di riduzione delle emissioni inquinanti è dato dal fatto che le tasse che dovrebbero scoraggiare l'utilizzo di carbone finiscono per colpire soprattutto i ceti più deboli. Cosa si può fare per riconciliare obiettivi ambientali e contenimento delle disuguaglianze.
a cura di EF Solare Italia
coordina Paola Pica
intervengono Diego Percopo, Valeria Termini, Edoardo Zanchini
Nella transizione energetica il fotovoltaico è destinato a un fortissimo sviluppo nel prossimo futuro: è modulare, competitivo, utilizzabile in diverse configurazioni, valorizzato dalla digitalizzazione e dagli storage, sviluppabile in piena sintonia con il territorio e l’ambiente.
introduce Edoardo Gaffeo
Quanti sacrifici dobbiamo essere disposti ad affrontare per assumerci le nostre responsabilità nei confronti delle generazioni future? Quanto dovremmo valutare la CO₂ e i progetti di investimento con benefici a lungo termine? Quali risposte alla luce del confronto tra economisti sul valore del tempo.
Tito Boeri, Sergio Rizzo
a cura di Feltrinelli
ne discute Tonia Mastrobuoni
introduce Massimo Marinacci
I geofisici esaminano le ripercussioni sul clima terrestre indotte da scenari di emissioni alternative. Utilizzando approssimazioni semplificate, riescono a caratterizzare l’incertezza associata al cambiamento climatico. Gli economisti studiano l’impatto di questi eventi incerti sulla macroeconomia. Come la teoria delle decisioni può avvicinare questi due approcci e permettere di valutare ai fini delle scelte di politica economica gli impatti sia dei cambiamenti climatici che delle emissioni, tenendo conto dell’imprevedibilità di questi fenomeni.
introduce Massimo Gaggi
Il conflitto geopolitico per il controllo delle risorse energetiche ha visto – in passato come oggi – gli interessi economici prevalere su quelli politici a volte anche con l’uso della violenza. Che succederà adesso con la possibile fine del dominio del petrolio?
introduce Tito Boeri
Le Alan Krueger lectures suggeriscono come usare l’evidenza empirica per guidare le scelte di politica economica. La prima, tenuta da Hilary Hoynes nel 2019, è stata su come far parlare i dati per valutare le misure di reddito minimo. La seconda sarà su come usare le tecniche di machine learning per valutare le politiche educative.
introduce Eugenio Occorsio
Ciò che sappiamo – e ciò che gli economisti possono quantificare – è già di per sé allarmante e avrebbe dovuto portare a politiche climatiche molto più ambiziose molto tempo fa. Quello che non sappiamo – le incognite conosciute e le incognite sconosciute – va in gran parte in un’unica direzione: ci vogliono politiche più ambiziose sul clima.
introduce Marina Forti
Il cambiamento climatico mette in crisi quello che è forse il più importante concetto politico dell’era moderna: l’idea di libertà, centrale non solo per la politica contemporanea, ma anche per le scienze umane, le arti e la letteratura.
Robert Johnson, Michael Spence
a cura di INET
introduce Tito Boeri
La pandemia di Covid ha drasticamente influenzato il funzionamento dell’economia mondiale. Quante modifiche potrebbero essere permanenti? Le innovazioni adottate per necessità potrebbero portare a grandi cambiamenti nel modo in cui funzioneranno le economie in futuro?
introduce Eleonora Broccardo
I cambiamenti climatici rappresentano una fonte significativa di rischio sistemico, con la potenzialità di destabilizzare il normale funzionamento dei mercati, del settore finanziario e dell’economia reale. Le possibili conseguenze saranno tanto maggiori quanto più ritarderemo la transizione a un’economia sostenibile.
introduce Massimiliano Vatiero
Molti scienziati concordano sul fatto che il clima globale stia cambiando e che questo sia il risultato delle attività umane. Esiste anche un consenso politico piuttosto ampio sull’urgenza di intervenire: dobbiamo ridurre le nostre emissioni di gas serra. Ma come si convincono le imprese a ridurre le emissioni? L’economia offre strumenti per aiutare il mondo a questo riguardo con metodi per confrontare le conseguenze delle diverse scelte politiche, perché – per natura – la nostra scienza consiste nel capire proprio come i sistemi economici rispondono alle decisioni della politica.
a cura di LeasePlan Italia
coordina Luca Orlandi
intervengono Innocenzo Cipolletta, Anna Scuttari, Alberto Viano
Un incontro per analizzare lo sviluppo dell’auto elettrica in Italia e tracciare gli scenari dei prossimi anni tra innovazione tecnologica, pianificazione delle infrastrutture, accessibilità per i consumatori e rispetto dell’ambiente.
con Gianluca Manca, Nino Tronchetti Provera, Natalie Westerbarkey
introduce Loriana Pelizzon
coordina Massimo Gaggi
In che modo la finanza può contribuire a promuovere un’economia più sostenibile? Gli indicatori ESG (environmental, social & governance) per gli investimenti rappresentano una alternativa efficace per indirizzare l’economia verso attività più sostenibili? Quale ruolo può svolgere l’“Action Plan on Sustainable Finance” della Commissione Europea che mira a mobilitare il mondo della finanza per una crescita sostenibile?
Laurence Boone, Salvatore Rossi
coordina Paola Pica
Esiste, a livello globale, una nuova consapevolezza dei problemi climatici. Tuttavia, dopo la pandemia di Coronavirus, l’urgenza di recuperare il terreno perso a livello economico potrebbe portare i governi a mettere in secondo piano le politiche a tutela dell’ambiente. Un dialogo sulle sfide che la politica economica, globale e nazionale, dovrà affrontare nei prossimi anni.
Vincenzo Amendola, Roberto Perotti
coordina Elisa Dossi
Sono 209 i miliardi che Bruxelles ha messo a disposizione del governo con il Recovery Fund per finanziare il piano di ripresa dell’Italia, in parte a fondo perduto e in parte in prestiti. Quale strategia è più auspicabile per far ripartire il Paese? Quali sono gli impedimenti che ne ostacolerebbero una piena efficacia? Ne discutono il Ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola e l’economista Roberto Perotti.
introduce Paolo Micheletto
La terribile novità del 2019 è il dietrofront della Cina che dopo essere stata leader nel solare ha tagliato pesantemente i suoi investimenti in energie rinnovabili. Messo di fronte a un rallentamento della crescita, Xi Jinping non ha esitato a riesumare il “capitalismo carbonico”. I dati sono ufficiali, e terrificanti.
Il Concorso EconoMia, svolto sul tema di questa edizione del Festival dell’Economia, premia i 20 migliori studenti di scuole secondarie superiori italiane. Gli studenti vincitori seguiranno da vicino il Festival, approfondendo cosi un grande tema dell’economia contemporanea.
introduce Marco Motta
Un viaggio che esplora i recenti attacchi alla scienza e propone un modo per ripristinare la fiducia dei cittadini nei suoi mezzi. La scienza, infatti, può aiutarci a combattere il cambiamento climatico, a proteggerci dalle pandemie e molte altre cose ancora.
Paolo Guerrieri, Pier Carlo Padoan
a cura de Il Mulino
ne discute Enzo Amendola
coordina Tonia Mastrobuoni
Matteo Gaddi, Nadia Garbellini, Ryan Rafaty, Annamaria Simonazzi
a cura di INET
introduce Thomas Ferguson
coordina Eugenio Occorsio
L'industria automobilistica mondiale è in crisi. Non solo ci sono troppi produttori, ma i profondi cambiamenti nei metodi di produzione associati al passaggio a forme di trasporto più verde rendono obsoleti molti processi industriali e forme di lavoro attuali. Come affronteranno questi cambiamenti i paesi produttori di auto?
coordina Tonia Mastrobuoni
Con il “Green New Deal” la Commissione europea ha promosso un progetto ambizioso, che pone l’Europa alla frontiera delle politiche ambientali: economia circolare, transizione energetica, riqualificazione urbana, turismo e agricoltura sostenibile… L’emergenza Covid ha rafforzato la solidarietà europea ma restano questioni politiche, economiche e culturali che dividono i paesi dell’Unione: come affrontarle nel modo più equo ed efficace?
introduce Simone Casalini
Dall’epoca romana alla piccola era glaciale di età moderna i mutamenti climatici hanno avuto più effetti di quanto si possa credere, con influssi che hanno condizionato fenomeni migratori, collassi e ascese politiche, crisi e riadattamenti di sistemi sociali ed economici.
introduce Maria Luigia Segnana
Green growth significa sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale. Nonostante siano stati compiuti progressi su questo fronte, molti direbbero che il risultato non è stato all’altezza delle aspettative. Ora, con la crisi Covid-19, il concetto di crescita verde è di nuovo in cima all’agenda politica. Cosa abbiamo imparato negli ultimi dieci anni? Come possiamo utilizzare queste conoscenze nel processo decisionale? Cos’altro dobbiamo sapere?
a cura di GEI – Gruppo Economisti di Impresa
coordina Massimo Deandreis
intervengono Gregorio de Felice, Andrea Goldstein, Alessandra Lanza
Il GEI analizza il rapporto tra sviluppo sostenibile e strategie di crescita delle imprese, fornendo evidenze scientifiche alle proposte di nuove politiche industriali che possano coniugare sostenibilità ambientale e sviluppo economico.
con Laura Cozzi, Michele Gamberini
introduce Marzio Galeotti
coordina Massimo Gaggi
Saranno in grado le nuove tecnologie energetiche e delle comunicazioni di risolvere il dilemma tra salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali e crescita economica e occupazionale? Esistono nuove tecnologie buone e meno buone? Quale il ruolo delle politiche di promozione della ricerca e dell’innovazione tecnologica verso un’economia a emissioni nette nulle, con nuove modalità di organizzazione del lavoro e sempre più connessa?
introduce Tonia Mastrobuoni
In Italia emergono i primi segnali di un recupero, che si prefigura lento, verso una verosimilmente nuova normalità. Nel sostenere la ripresa andranno affrontati i nodi strutturali dell’economia, con riforme volte a favorire l’innovazione e la crescita del capitale umano e, non solo in Italia, la transizione a un’economia più sostenibile, anche con il contributo delle banche centrali.
introduce Dino Pesole
Il Protocollo di Kyoto, con il mercato delle emissioni di CO₂ e il Clean Development Mechanism CDM, è diventato legge internazionale nel 2005. Un approccio rivoluzionario che, se fosse stato adottato pedissequamente a livello globale, non avrebbe portato il clima mondiale a ritrovarsi nella situazione tanto precaria di oggi. Come riuscire a portare a termine una trasformazione industriale in grado di generare profitti e posti di lavoro mentre cerchiamo di risolvere una catastrofe climatica?
introduce Massimo Gaggi
L’aspettativa di vita negli Stati Uniti è recentemente diminuita per tre anni consecutivi, un’inversione di tendenza che non si vedeva dal 1918 o in qualsiasi altra nazione ricca in tempi moderni. Negli ultimi due decenni, le morti per disperazione dovute al suicidio, all’overdose di droga e all’alcolismo sono aumentate drammaticamente e ora colpiscono centinaia di migliaia di americani ogni anno, e continuano a crescere. Perché il capitalismo non offre più nulla a coloro che un tempo prosperavano?
introduce Tito Boeri
Anche prima dell’arrivo del Covid, i tassi di natalità e mortalità nella società americana si stavano differenziando già da tempo, con un’élite istruita che stava meglio e la maggioranza che invece stava sempre peggio. L’epidemia di Covid sta aumentando queste disuguaglianze preesistenti e creandone di nuove ovunque, specialmente negli Stati Uniti. Il fallimento nella gestione delle pandemie è un sottoprodotto non solo dell’incompetenza dell’amministrazione Trump, ma anche della mancanza di una strategia nazionale coerente in un sistema federale, in cui ogni autorità locale si comporta autonomamente causando disuguaglianze e rischi per i cittadini.