Orchestra Haydn, arriva una stagione "monumentale" da mercoledì i concerti
L’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento si ripropone nei due capoluoghi della regione con una programmazione modulata in adeguamento all’attuale situazione, ancora pesantemente condizionata dall’emergenza: saranno diciotto concerti, da ottobre fino a maggio 2021, che vedranno l’orchestra al completo alternarsi con le formazioni cameristiche che hanno animato l’estate appena trascorsa.
È stata soppressa la campagna abbonamenti, ma saranno disponibili (presso la biglietteria dell’Auditorium oppure online) i biglietti singoli oppure dei carnet da 4 e da 6 biglietti, per l’acquisto dei quali si potranno utilizzare i voucher a rimborso della quota di abbonamento della Stagione 2019/2020 (acquisto online: primiallaprima.it, ulteriori informazioni al sito centrosantachiara.it).
Se i programmi sono di durata ridotta rispetto alla consuetudine (e saranno proposti senza intervallo), la statura artistica dei solisti e dei direttori non fa rimpiangere quella delle stagioni pre-Covid: il concerto inaugurale (mercoledì 7 ottobre, Auditorium Santa Chiara, ore 20.30) si preannuncia di livello stratosferico, data la presenza di Michele Mariotti sul podio e del tenore Ian Bostridge quale solista. Sono in programma pagine di Franz Schubert (Entr’acte, n. 5 da «Rosamunde» D797), Gustav Mahler («Des Knaben Wunderhorn» nella collaudata versione di Klaus Simon) e Wolfgang Amadeus Mozart (Sinfonia n. 35 K385 «Haffner»). Degli appuntamenti 2021 per ora sono confermati i direttori e le date, a novembre sarà reso noto anche il repertorio.
È il direttore artistico Daniele Spini a parlarci della stagione 2020-2021: «La Haydn c’è, anche nella tempesta perfetta che affligge il mondo da mesi. Dopo un’autentica eruzione di concerti estivi dei nostri gruppi da camera, torneremo in autunno per offrire al nostro pubblico un cartellone che, pur rispettando i limiti di distanziamento prescritti, sarà non meno di sempre ricco di proposte coinvolgenti. Ecco Michele Mariotti, amico fra i più prestigiosi della Haydn, insieme con una leggenda vivente come Ian Bostridge; poi altri nostri compagni di avventure artistiche memorabili: Kolja Blacher, concertatore e violinista (che tanto ci entusiasmò nei mesi scorsi), Marco Angius con i solisti della Haydn nella Gran Partita di Mozart; Benjamin Bayl in pagine classiche e del Romanticismo, Philipp von Steinaecker impegnato in uno degli ultimi capolavori di Richard Strauss (”Metamorphosen”) e, in tandem con il virtuosismo e l’estro di Stefan Milenkovich, in un caleidoscopio di proposte violinistiche. Un’autentica festa dell’orchestra - prosegue Mariotti - si avrà con Valentin Uryupin, clarinettista eccezionale e direttore interessantissimo, in dialogo con il nostro primo fagotto Flavio Baruzzi in un’altra perla dell’ultimo Strauss (il Duetto-Concertino) e con i nostri Stefano Ferrario e Vincenzo Quaranta nel geniale “Moz-Art à la Haydn” di Alfred Schnittke; Min Chung inaugurerà il suo mandato di primo direttore ospite con la “Trauer” di Joseph Haydn e la popolarissima Serenata di Antonín Dvorák. Stanislav Kochanovsky, uno dei talenti direttoriali più strepitosi emersi negli ultimi anni, affronterà il grande Novecento di Béla Bartók e Banjamin Britten; poi ancora Mariotti con musica di tre secoli, da Mozart a Cajkovskij e Ives e finalmente - esulta Mariotti - l’incontenibile Marco Pierobon con la sua tromba pirotecnica, per la scommessa di una nuova lettura di quei concerti di Capodanno che sono tradizione consolidata. Nel 2021 sarà con noi un’altra stella di prima grandezza, Juraj Valcuha, oltre a Felix Bender, altra preziosa amicizia della Haydn, Enrico Dindo, violoncellista celeberrimo e direttore coinvolgente senza molti termini di confronto, ancora Min Chung e Arvo Volmer, che mantiene un rapporto privilegiato con noi anche dopo la conclusione del suo mandato come Direttore principale».