Stasera all'Auditorium c’è Kolja Blacher con la Haydn
Ritorna a dirigere l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento il berlinese Kolja Blacher, che svolge i ruoli di solista e di maestro concertatore sedendo tra i primi violini e suonando con loro.
Già presente nel ciclo «Beethoven Spirit», ora propone «Adagio per archi» op. 11 di Samuel Barber, il Concerto per violino e orchestra n. 4 K218 di Wolfgang Amadeus Mozart e la Sinfonia n. 95 di Joseph Haydn (questa sera all’Auditorium, ore 20.30). Violinista di fama mondiale, Kolja Blacher a soli quindici anni si è trasferito a New York per seguire i corsi di Dorothy DeLay alla Juilliard School. Dopo essersi perfezionato con Sándor Végh a Salisburgo, ha iniziato una brillante carriera solistica; è stato professore di violino e di musica da camera al conservatorio di Amburgo, per trasferirsi poi al conservatorio di Berlino.
Come solista ha collaborato con prestigiose orchestre (tra cui i Berliner Philharmoniker) e con direttori tra i più famosi; si è esibito con l’Orchestra della Radio Ndr di Amburgo, la Baltimore Symphony Orchestra, i Berliner Philharmoniker, la Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino, i Düsseldorfer Symphoniker, l’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia, i Münchner Philharmoniker e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma; con i direttori Asher Fisch, Mariss Jansons, Vladimir Jurowski, Dmitry Kitajenko, Kirill Petrenko, Matthias Pintscher, Dennis Russell Davies, Markus Stenz, Joseph Swensen, Simone Young e Claudio Abbado, con cui ha collaborato strettamente sin dai tempi dei Berliner Philharmoniker (di cui è stato primo violino di spalla) e quindi con la Lucerne Festival Orchestra.
Sempre più intensa la sua attività di solista e direttore, il suo repertorio spazia da Bach fino alla musica contemporanea; con l’Orchestra da Camera di Monaco di Baviera ha eseguito la «prima» tedesca degli «Electric Preludes» per violino elettrico a sei corde di Brett Dean. Numerose le sue incisioni discografiche, premiate anche con il «Diapason d’or».