Teatro al tempo di Covid: il Santa Chiara si inventa un replica per spettatore solo
È ormai assodato che in tempo di crisi l'ingegno riesce ad attingere a risorse inaspettate, trovando spazio in ambiti nuovi e stimolanti. Ne sa qualcosa Daniele Filosi , direttore di TrentoSpettacoli che ha tratto beneficio dal recente periodo di obbligato isolamento per ideare un percorso teatrale indubbiamente originale e coraggioso, coinvolgendo il Centro Santa Chiara che, dopo un'attenta e approfondita analisi, ha colto la positività di questo progetto denominato «Viaggio a Spoon River- Per essere felici bisogna essere in due» presentato ieri mattina in conferenza stampa. Ed in due, lo saranno davvero, dato che si tratta di momenti teatrali della durata di venti minuti, proposti nella splendida cornice dello Spazio archeologico sotterraneo del Sass, affidati all'interpretazione di un attore o di un'attrice che si relazionerà ogni volta con un solo spettatore.
«Una scelta indubbiamente inconsueta - ha indicato Francesco Nardelli , direttore del Santa Chiara - e impegnativa se si considera il rapporto investimento culturale e risposta del pubblico, ma pensiamo che il momento attuale abbia bisogno di coraggio a difesa di un reparto artistico in difficoltà, che ha tanta voglia anche di sperimentare e trovare strade nuove. Intrigante dunque l'idea di Filosi di affidare all'autrice e drammaturga teatrale Angela Demattè il compito di scegliere cinque personaggi attinti dai 244 epitaffi poetici della Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters e di costruirvi intorno cinque monologhi teatrali. Ogni monologo viene allestito fino a cinque volte a giornata (alle ore 17.30; 18.30; 19.30; 20.30 e21.30) per cinque giornate consecutive da martedì a sabato e rappresentato in un mese diverso.
Saranno cinque i registi coinvolti , che hanno scelto ciascuno l'attore o l'attrice designata ad interpretare il monologo. «Un'interazione a quattr'occhi - ha proseguito Filosi - che diventa un momento esclusivo e non condivisibile con altri, collocato in un'ambientazione, lo spazio del Sass, che riconduce alla struttura sepolcrale e che risponde perfettamente al filo conduttore di queste cinque tappe che si confrontano con il tema del dolore ma anche con la voglia di ridare visibilità a storie intime e personali che chiedono di essere riascoltate. Si parte martedì 27 ottobre ( fino al 31 ottobre) con «Le cose false», per la regia di Maura Pettorruso , interpretato da Sara Rosa Losilla . Da martedì 17 a sabato 21 novembre è la volta della regista Carolina de la Calle Casanova con Luca Stetur in scena. Da martedì 19 a sabato 23 gennaio 2021 Lorenzo Maragoni sarà il regista del monologo interpretato da Massimo Scola .
La quarta tappa è affidata al regista Stefano Cordella con Francesco Errico in scena da martedì 23 a sabato 27 febbraio. Quinta e ultima tappa, da martedì 23 a sabato 27 marzo 2021 con il regista Filippo Renda . In scena Laura Serena. Parole di apprezzamento sono state espresse dal presidente del Centro Santa Chiara Sergio Divina che ha indicato come sia importante creare nuove opportunità in un momento molto difficile, puntando anche alla produzione territoriale e alla valorizzazione di artisti locali, citando fra tutti Angela Demattè. I biglietti sono in prevendita al costo di 15 euro (con riduzione a 8 euro per gli under 26) acquistabili da sabato allo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas da martedì a domenica 9.30-13; 14-17.30.