Esce il mixtape Rakuma la crew SinCensura fra hip hop e melodia

di Fabio De Santi

«Siamo stufi di vedere nuove generazioni di artisti senza rispetto, senza cultura e senza credibilità. Ogni cosa che diciamo è vera, non raccontiamo storielle per attirare l’attenzione, questa è la SinCensura, questo è Rakuma». Non le mandano certo a dire i tre ragazzi che danno forma alla posse trentina SinCensura che pubblica domani il suo primo album «Rakuma Mixtape». Un disco, annunciato anche da un mega cartellone pubblicitario in Piazza Venezia, che comprende nove tracce punto di arrivo per il trio nato nel 2015 e formato nei loro nomi d’arte da NastyKush nato a Mosca, Masaaki di Montpellier in Francia e Ranabis l’unico trentino doc.

Ragazzi, come è nato questo vostro primo cd?
«Diciamo che questo cd era d’obbligo: sono ormai cinque anni che facciamo musica insieme senza aver mai concluso ufficialmente un progetto di gruppo, abbiamo colto la quarantena proprio come un’occasione perfetta per rinchiuderci in studio tutti e tre insieme e fare questo Mixtape. L’idea e il titolo erano già nell’aria da anni solo che non siamo mai riusciti a concludere niente di ufficiale essendo molto impegnati con altri progetti singoli».

Dove e con chi avete lavorato?
«Per quanto riguarda mix e master l’intero progetto è stato curato da Ric De Large, noto produttore di Milano, che ha inoltre co-prodotto il brano “Freddo” insieme a Morsa. Per quanto riguarda copertina e grafica è stato curato da Marco Lastrada, compreso il cartellone che abbiamo messo in Piazza Venezia».

Cosa racchiude questo mixtape?
«Rakuma Mixtape è un mix di brani che variano da influenze hip hop anni ‘90/2000, a quelle più recenti degli ultimi anni, racchiude tecnica, melodia e contenuto. Possiamo dire che è una vera e propria dimostrazione della nostra versatilità».

Come avete risolto il problema dei diritti?
«Trattandosi di un mixtape appunto, la maggior parte delle basi non sono nostre e quindi non ne possediamo i diritti, nonostante ciò, abbiamo deciso di caricare comunque una parte del disco (quella di cui possediamo i diritti) sulle piattaforme digitali, invece la versione intera uscirà su YouTube e in copia fisica».

E questo titolo?
«Rakuma sono le iniziali dei nostri tre nomi d’arte, Ranabis, Kush, Masaaki».

C’è un filo conduttore in questi pezzi, un messaggio che volete lanciare?
«Cerchiamo di far capire alla gente, tanto all’ascoltatore quanto ad altri colleghi musicisti, magari alle prime armi, quanto sia importante nella musica essere veri, rispecchiare quello che si è veramente e non qualcosa di finto per piacere alla massa, quanto sia importante avere dei principi, e soprattutto rispetto per i più grandi, cultura e credibilità. In molte canzoni sottolineiamo il fatto di non aver mai avuto chissà che mezzi o risorse per fare quello che ci piace, ma che comunque, nonostante ciò, siamo riusciti a farci conoscere da molti in regione ed arrivare a questo punto».

 

Per l’album ci sono già video?
«Sul nostro canale Youtube si trovano due video ad iniziare da “Magic Stick” scritto, diretto e montato da noi insieme a Davide Facchinelli e con l’aiuto di Loris Baroni. Il video di “La Since” mostra invece il percorso fatto fino ad ora, con riprese dei nostri primi concerti e delle prime registrazioni. Il tutto proiettato sul maxischermo del Teatro Rosmini di Rovereto con noi spettatori di noi stessi, insieme a nostri amici e familiari. Il video è nato da un’idea di Matteo Broseghini che lo ha diretto con il montaggio affidato a Magalì Debortoli. Sul fronte delle immagini, a breve uscirà un documentario che mostrerà tutto il percorso creativo e di produzione del disco».

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