Lo studio: prima di Ötzi niente ghiacciai
Prima dell'epoca di Ötzi, il celebre uomo del Similaun vissuto durante l'età del rame, circa 5.300 anni fa, le Alpi orientali sarebbero state prive di ghiacciai. E solo le vette alpine superiori ai 4mila metri non avrebbero perso la loro copertura glaciale nel corso degli oltre 11mila anni dell'Olocene, l'epoca geologica attuale.
Lo rivela uno studio pubblicato su Scientific Reports, la rivista online di Nature Research, condotto dall'Università di Berna con l'Accademia austriaca delle scienze, l'Università Cà Foscari di Venezia e l'Istituto svizzero Scherrer (Bohleber, P., Schwikowski, M., Stocker-Waldhuber, M. et al. New glacier evidence for ice-free summits during the life of the Tyrolean Iceman. Sci Rep 10, 20513 (2020). https:// doi.org/10.1038/s41598-020-77518-9).
I ricercatori sono giunti a queste conclusioni dopo aver effettuato due carotaggi paralleli nella coltre di ghiaccio che ricopre la Weißseespitze, la Cima del Lago Bianco, alta 3.518 metri, nelle Alpi Venoste, nel marzo del 2019. Situata a dodici chilometri dal Giogo di Tisa (Tisenjoch), il luogo del ritrovamento di Ötzi al ghiacciaio del Similaun, la montagna si trova sul confine fra Italia e Austria: nella tondeggiante calotta sommitale i due carotaggi sono stati condotti in profondità per 11 metri fino a raggiungere il substrato roccioso, ottenendo così campioni completi del ghiaccio fin dalla sua formazione.
L'analisi al radiocarbonio ha permesso di datare lo strato di ghiaccio più antico a 5.900 anni fa, con un range di circa 700 anni. Proprio ai tempi di Ötzi - ipotizzano quindi i ricercatori - sarebbe iniziata una rapida fase di glaciazione e il ritrovamento della mummia ne testimonia la conservazione nel ghiaccio fino ai nostri giorni. La copertura di ghiaccio al Tisenjoch dev'essere quindi stata presente durante i periodi di ritiro glaciale che conosciamo, come l'età romana e i periodi caldi del Medioevo.
La fase del cosiddetto Optimum climatico dell'Olocene - ricordano gli studiosi - è stata riscontrata negli strati stalagmitici studiati in Austria, indicando l'inizio di un periodo di raffreddamento attorno a 5.900 anni fa. Nelle Alpi Orientali le datazioni condotte su reperti subfossili lignei hanno indicato varie fasi di avanzamento di tre ghiacciai - Unteraar, Pasterze e Tschierva - fra 5.900 e 5.500 anni fa.
Nelle conclusioni viene osservato che, mentre solo le vette più elevate sono rimaste coperte dal ghiaccio, le sommità attorno ai 3-4 mila metri ne sono state ampiamente prive, o sono state ricoperte da ghiacciai più ridotti di quelli odierni nel medio Olocene, circa 6mila anni fa. Intorno ai tempi in cui visse Ötzi, o poco prima, sarebbe iniziata una rapida glaciazione e parte di quel ghiaccio esiste tuttora. Tuttavia - aggiungono gli autori - il ghiaccio della Weißseespitze, accumulatosi durante seimila anni, potrebbe scomparire nell'arco di due decenni.
Le ricerche dimostrano inoltre che il ghiaccio può essere un archivio che permette non solo di studiare le variazioni del passato, ma anche di trovare prove degli effetti delle mitigazioni dei cambiamenti climatici per i decenni futuri.