L'appello: «Artisti allo stremo, Trentino in ritardo sui ristori ai lavoratori dello spettacolo»
«Apriamo i teatri al 25% e i lavoratori dello spettacolo inizieranno a lavorare: non è così!».
Giuseppe Stanca, in arte Paladino, prestigiatore e illusionista alense, torna all'attacco a difesa delle anime dello spettacolo, descrivendo lo stato di un settore «in crisi», e una categoria che era «già a forte rischio precariato».
«Non si può associare i lavoratori dello spettacolo solo ai teatri - argomenta Stanca - siamo professionisti che lavorano ovunque: centri commerciali, feste di compleanno, cene aziendali, convention, ristoranti, hotel, villaggi turistici, camping, fiere, eventi in piazza, navi da crociera, scuole, casinò, sagre di paese, laboratori, per strada e in molte altre sedi. Dietro a questo mondo c'è un esercito di figure: attori, ballerini, animatori, circensi, cabarettisti, prestigiatori, musicisti, cantanti, agenzie e organizzatori d'eventi, impresari, cooperative ma anche sarte, scenografi, tecnici del suono e delle luci, lavoratori dietro le quinte "invisibili" ma essenziali a realizzare ogni tipo di spettacolo».
Il Covid ha interrotto il flusso degli eventi, con ingenti danni al settore: «Le restrizioni hanno bloccato i lavatori dello spettacolo e le strutture. Ad eccezione di qualche serata estiva, il comparto non lavora dallo scorso febbraio».
A farne le spese anche la numerosa categoria dei «lavoratori intermittenti soci di coperativa, che non hanno diritto alla disoccupazione e alla cassa integrazione» spiega Stanca, affrontando l'argomento ristori: «Da febbraio a dicembre 2020 i più fortunati, grazie ai ristori statali, hanno ricevuto 4800 euro, circa 436 euro al mese. Purtroppo non per tutti è stato così: anche la macchinosa erogazione dei fondi ha fatto sì che molti rimanessero esclusi, come i lavoratori dello specchiatolo che a marzo 2020 avevano contratti precari di lavorato intermittente».
Il Trentino, afferma Stanca, negli aiuti è in ritardo. «In Veneto molti colleghi hanno ricevuto un bonus di mille euro, l'Alto Adige nel 2020 ha stanziato un fondo per gli artisti locali rivolto a progetti artistici. La giunta provinciale, grazie a un emendamento di Alessia Ambrosi, approverà fra qualche giorno una delibera che riconoscerà ai lavoratori intermittenti dello spettacolo soci di cooperative circa 1500 euro da integrare ai vari ristori statali. Ciò anche per via delle sollecitazioni di artisti e associazioni di categoria».