Addio a Chuck Close, uno dei grandi dell’arte contemporanea
Aveva 81 anni. Era diventato una star per i suoi ritratti fotorealisti su larga scala
NEW YORK. Il mondo della cultura dice addio a Chuck Close, uno dei grandi dell'arte contemporanea, morto oggi, venerdì 20 agosto, a 81 anni per problemi di cuore in un ospedale di Oceanside nello stato di New York.
Pittore e fotografo noto per i ritratti fotorealisti su larga scala, Close era diventato famoso grazie a tecniche che offuscano la distinzione tra fotografia e pittura. Nel 1988 era rimasto paralizzato e costretto in sedia a rotelle. Aveva continuato ugualmente a dipingere e a produrre opere ricercate da musei e collezionisti. E in sedia a rotelle aveva avuto un ruolo cammeo nel film del 1993 "Sei gradi di separazione".
Quattro anni fa Close era stato al centro di accuse di molestie sessuali da parte di donne venute nel suo studio per posare per lui. L'artista aveva ammesso di aver usato espressioni potenzialmente offensive nei loro confronti: «Mi spiace se le ho imbarazzate. Ho una boccaccia».
Nato a Monroe nello stato di Washington, Close aveva cominciato a dipingere negli anni Sessanta quando la pop art e l'astrattismo dominavano la scena dell'arte contemporanea. Usando il pennello e pittura nera diluita, aveva creato giganteschi e dettagliatissimi ritratti basati su foto segnaletiche di se stesso e degli amici.
Il primo e forse ancora uno dei più famosi di questi ritratti lo raffigura come un ribelle con una nuova causa artistica, mentre fissa la l'obiettivo della macchina fotografica attraverso gli occhiali, in bocca una sigaretta, la barba lunga sulle guance. Visti in riproduzione questo e altri ritratti di artisti allora emergenti come Richard Serra - un compagno di studi a Yale - e il compositore Philip Glass erano indistinguibili dalle fotografie, ma a distanza ravvicinata si trasformavano in panorami di ogni particolare facciale, con ogni capello, pelo, poro, ruga, foruncolo implacabilmente dettagliato come attraverso una lente di ingrandimento.
Piu' tardi, dopo la lesione alla spina dorsale che lo aveva reso quadriplegico, Close adottò uno stile più sciolto e allargo il raggio dei suoi soggetti - da Jasper Johns e John Chamberlain a Cindy Sherman e Kara Walker - diventando, come ha scritto oggi il New York Times, «il pittore di corte della scena artistica di New York».
Le accuse di molestie risalgono a episodi che sarebbero avvenuti tra 2003 e 2013, l'anno a cui a Close fu diagnosticata una forma di Alzheimer, poi “derubricata” in demenza fronto-temporale.
Secondo il medico che lo ha avuto in cura i comportamenti del pittore avrebbero potuto essere ricondotti alla malattia: «E' come se avesse subito una lobotomia che ha distrutto la parte del cervello che governa il comportamento e gli istinti di base», ha detto il neurologo Thomas Wisniewski.
Ciò nonostante, nei mesi in cui il tema delle molestie sessuali stava provocando la caduta di vip dello spettacolo sulla scia dello scandalo creato dallo smisurato appetito sessuale del boss di Miramax Harvey Weinstein, importanti istituzioni avevano avuto ripensamento e la National Gallery di Washington aveva rinviato a tempo indeterminato una grande mostra dedicata al suo lavoro.