Concorso per manager del Centro Santa Chiara: selezione sospesa perché il professor Troncon «indica» la sua assistente
L’ente culturale di nuovo nella bufera: tutto stava andando liscio, ma durante la selezione è intervenuto il docente universitario per «spiegare» la nuova figura professionale. Dicendo chi era la candidata «vincente»
TRENTO. C'è qualcosa che non torna, quando si parla di concorsi pubblici al Centro culturale Santa Chiara. «La nostra linea - ha commentato l'assessore provinciale alla cultura, Mirko Bisesti - è quella della via dei concorsi per i posti pubblici, no ai rinnovi automatici». Bisesti l'ha ribadito liquidando con un «Arrivederci e grazie» le dimissioni date dal direttore Francesco Nardelli.
I concorsi, appunto. In ballo, il Santa Chiara ne ha un altro. Solo che la procedura si è clamorosamente arenata. Si tratta dell'assunzione di una nuova figura, quella di direttore del "ramo" industrie culturali e creative. Un filone, per altro, fortemente voluto dalla Provincia, che ha deliberato di sostenerlo con 300 mila euro di risorse. Può, potrebbe avere, l'investimento nel settore, importanti ricadute. Certo, una scommessa. Ma interessante in un contesto stravolto dalla pandemia, che ha imposto ad un tempo vincoli e nuove opportunità, in termini di offerta culturale, nuovi palinsesti, nuovi pubblici da intercettare.
Per gestire l'investimento, serve dunque una nuova figura. Il presidente del Santa Chiara, Sergio Divina, firma il relativo bando il 20 luglio. All'avviso di selezione, per titoli ed eventuale colloquio, gli interessati devono rispondere entro il 4 agosto, presentando la propria candidatura. Contratto a tempo determinato, per un anno, assunzione come quadro di primo livello, 85 mila euro lordi di trattamento economico. Contratto «a decorrere indicativamente da settembre 2021».
Il cda, che sconta da tempo il "due contro due" (il presidente Divina e Daniele Lazzeri, di nomina della Provincia, da una parte, Paolo Dalla Sega e Maurizio Cau, in rappresentanza dei comuni di Trento e Rovereto, dall'altra), essendosi autosospesa la consigliera Sandra Matuella, nomina la commissione di selezione.
Ne fanno parte Paola Fandella (docente di economia alla Cattolica) presidente), Maria Della Lucia (dipartimento di economia e management di UniTn) e Andrea Asson, l'ex capo di gabinetto che l'assessore Bisesti ha messo alla direzione del nuovo ufficio per l'innovazione e la partecipazione culturale. Asson, per altro, è frutto di un ripescaggio, perché in un primo tempo, su indicazione di Bisesti, il cda aveva indicato Luca Ferrario, responsabile di Trentino Film Commission, che però ha rinunciato visto che avrebbe dovuto pronunciarsi su candidati da lui conosciuti.
La sorpresa è arrivata nella seduta delle commissione di selezione del 10 settembre. Viene introdotta, per un indirizzo di saluto, dal presidente del Centro, Sergio Divina. Che poi presenta il professor Renato Troncon, il docente di estetica al dipartimento di lettere e filosofia dell'Università di Trento che è consulente di Bisesti e primo promotore del progetto di industria culturale creativa. Divina invita i commissari a fare domande per capire meglio il progetto e se ne va. A quel punto Troncon lo rivendica e se ne esce, al termine del suo intervento, con la proposta di nominare alla direzione del nuovo settore Michela Ventin, sua collaboratrice di ricerca al dipartimento di UniTn.
Situazione che si fa d'improvviso più che imbarazzante. Infuocata. Perché Troncon non fa parte della commissione. E perché, se un nome già c'è per dirigere il nuovo settore, che senso ha istituire una commissione di selezione? È bufera. Risultato: viene sospesa la seduta. I commissari inferociti chiedono spiegazioni a Divina, il quale ovviamente è all'oscuro. E così il nuovo settore innovativo del Santa Chiara (Centro con una cinquantina di addetti in organico e un valore della produzione, nel 2020, di 4,99 milioni di euro) è ancora senza direttore.