Hi-Stakes, in Trentino il progetto olandese di Samuele Ghezzi
Quattro serate live per il musicista trentino emigrato ad Amsterdam per poter vivere di musica
TRENTO. «Sì allo stile vintage, no ai valori vintage». È questo il motto che caratterizza la musica degli The Hi Stakes il progetto sonoro tutto olandese, o quasi, creato dal trentino Samuele Ghezzi. “Esiliato” ad Amsterdam da quattro anni proprio per vivere di musica Samuele Ghezzi, noto per essere anche anima delle band trentine Curly Frogs & The Blues Bringers e Sons of Trojan, ha dato forma a questa nuova formazione sulle tracce del Rhythm 'n' Blues.
Gli Hi-Stakes sono in questi giorni per la prima volta impegnati in un tour nella nostra regione. Dopo il concerto di giovedì 21 ottobre alla Locanda del Gatto Gordo di Trento i concerti proseguono venerdì 22 al Cinema Teatro Paradiso di Folgaria tornare nel capoluogo sabato 23 a El Barrio e chiudere i set domenica 24 al Bar Loki di Sluderno in Val Venosta.
L'obiettivo del quintetto formato da Samuele Ghezzi, voce e sassofono, Linus Eppinger, chitarra, Gideon Tazelaar, sassofono, Cesar Puente, contrabbasso e Joe Korach alla batteria è quello di coinvolgere e far ballare il pubblico con il rhythm and blues ispirato a Louis Jordan, sognare con il suono dolce e sincero delle blues ballads seguendo la scia di Percy Mayfield e urlare con un jazz-blues simile al primo Ray Charles.
«Puntiamo – raccontano i ragazzi della band olandese – sulla proposta di canzoni originali, piene di ironia e passione, suonate con autenticità attraverso la vasta molteplicità dei generi musicali presenti negli anni ’50 e ’60, da ballad blues liriche a rhythm ’n’ blues esplosivi».
In altre parole, il loro repertorio (interamente composte dalla band) comprende tutto ciò che c’è tra il mondo del blues e del jazz. Uno degli aspetti che li contraddistingue è la scrittura dei testi in chiave moderna, rivisitando i valori degli anni '50 in brani come "Lucid dreamer", "Outta my mind" e "Be my girl".
La particolare combinazione di due sassofoni tenori come sezione fiati fa risaltare il loro specifico timbro e suono in un modo davvero particolare che li distingue dagli altri gruppi che si muovono nei territori di questo genere di sound.
Come accaduto per anni con I Curly Frogs & The Blues Bringers, una delle formazioni più conosciute della scena regionale dell'ultimo decennio e con la cover band dei Sons of Trojan, Samuele Ghezzi mette tutta la sua verve di vocalist e la sua capacità di calarsi nelle vesti di trascinatore on stage.
«La nostra intenzione – ci ha raccontato Ghezzi – è quella di registrare nei prossimi mesi dieci brani originali in uno studio completamente analogico che abbiamo già individuato ad Amsterdam e di lanciarlo rigorosamente in formato vinile la prossima estate o in autunno».