Morto a 49 anni il cantante Amedeo Grisi, era malato di Sla
Da agosto aveva deciso di interrompere le cure: «Meglio l’eutanasia che avere un tubo in gola»
SANREMO. Ha lottato per sette anni contro la Sclerosi laterale amiotrofica (Sla), ma lo scorso mese di agosto ha deciso di interrompere le cure, dicendo che preferiva smettere di respirare piuttosto che avere un tubo in gola e altri nello stomaco, per sopravvivere «chissà, magari ancora un paio di anni».
Sarà una tragica fatalità, un gioco del destino, ma Amedeo Grisi, 49 anni, cantante di Sanremo, è morto nel giorno del “no” al referendum sull'eutanasia deciso dalla Corte Costituzionale.
Era il 16 agosto del 2021, quando sui social annunciava di voler interrompere le cure: «A noi malati di Sla - scriveva - viene concesso di decidere se “andare avanti” facendo una tracheotomia, che vorrebbe dire un tubo in gola e altri tubi nello stomaco per essere alimentato, inchiodato in un letto e con una aspettativa di vita di inferno di due anni. L'altra possibilità è quella di fermarsi e sottoporsi a eutanasia. Io ho scelto la seconda perché la prima non mi appartiene e perché il desiderio è quello di tornare a essere libero».
Aveva poi spiegato: «Non ho programmato giorno e mese per sottopormi a eutanasia. Ma il giorno che sarò colto da una crisi respiratoria mi fermerò».
Si era poi scusato con le persone più sensibili per aver espresso questa cruda volontà: «Il mio tempo ormai è terminato - aveva aggiunto -. Sarà un mese, due, una settimana? Io sono pronto. Sono sicuro che per qualcuno, più di uno, non andrò mai via veramente. Il potere della musica e dell'amore ci rende immortali».
Da quel terribile luglio del 2015, quando i medici gli comunicarono la diagnosi, Amedeo non ha mai perso le speranze di guarire o perlomeno di convivere pacificamente con la malattia, neppure quando ha interrotto le cure abbandonandosi al proprio destino.
Nel gennaio 2018, nell'ex oratorio di Santa Brigida del centro storico di Sanremo, Grisi riuscì a duettare con Claudio Baglioni, all'epoca direttore artistico del 68/mo Festival di Sanremo, coronando un suo grande sogno.
Tuttavia, restò amareggiato per non aver potuto esibirsi sul palcoscenico dell'Ariston. Sentiva, in cuor suo, che quella sarebbe stata molto probabilmente l'ultima chance.
A novembre dello stesso anno, infatti, annunciò: «Combatto per la mia voce. È un mese che ho dei seri problemi, non respiro più molto bene e non riesco a cantare. Da due anni ho smesso di suonare la chitarra, amata compagna di viaggio».
Il 26 ottobre del 2019 si era sposato con Céline Martrès, madre dei suoi figli Alice e Andrea e soprattutto sua musa. A lei ha dedicato una raccolta di cinquantuno poesie e brevi racconti, intitolata “Dentro le mie poesie”, scritti durante questi anni di sofferenza, ma anche di speranza, che è stata pubblicata in questi giorni.
Anche il sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, che organizzò l'incontro con Baglioni, lo ha ricordato con commozione: «Mi piace ricordarti sorridente in quel giorno in cui realizzasti il sogno di un duetto speciale. Buon viaggio Amedeo». I funerali di Amedeo Grisi saranno celebrati venerdì alle 14.30 nella chiesa della Mercede, a San Martino di Sanremo.