Nuovo Cinema Astra, poco pubblico e Artuso corre ai ripari: in estate interventi sulla sala della Cooperazione
Ai trentini non piace la sede di via Segantini, appuntamenti con una decina di spettatori, «ci aspettavamo qualche riscontro in più in termini di presenze»
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TRENTO. Sono passati quasi tre mesi dalla definitiva chiusura dello storico cinema Astra di Trento, con le proiezioni che si sono ormai trasferite in pianta stabile alla sala convegni della Federazione della Cooperazione. Una struttura che tuttavia non sembra aver ancora pienamente convinto i cittadini, con diversi appuntamenti che hanno fatto registrare numeri davvero bassi: tra le 10 e le 20 persone nella maggior parte dei casi, ma appena 6 in un'occasione.
Discorso diverso invece nel caso di eventi o incontri importanti, dove la sala ha accolto anche 100-120 ospiti. Insomma, facendo il bilancio di questo primo periodo, anche l'ex proprietario dell'Astra, Antonio Artuso, ha riconosciuto alcuni limiti di questo nuovo percorso: «Si tratta pur sempre di una sala che è stata adattata a cinema, con elementi che devono essere migliorati. Sicuramente, dobbiamo ammetterlo, ci aspettavamo qualche riscontro in più in termini di presenze. Il momento però è drammatico a livello nazionale e non solo locale, con i cinema che stanno risentendo di tante situazioni, dalla pandemia alla crisi economica. La gente non frequenta più il cinema come negli anni passati, tanti miei "fedelissimi" ci hanno seguiti ma non possiamo pretendere che vengano in sala due o tre volte a settimana. Sono un gruppo di circa cento persone, che ruotano in base alle serate».
Tra le perplessità evidenziate dai frequentatori, anche quella di una disposizione "piatta" delle poltroncine (con annesse difficoltà a vedere il film quando la persona seduta davanti è più alta) e, in generale, il sentore che quello di via Segantini non sia in effetti il luogo adatto dove andare al cinema.
Ma, come ribadito da Artuso, si è trattato di un adattamento e quindi si andrà avanti, pensando a come migliorarsi: «In estate ci fermeremo perché verranno fatti alcuni lavori di ristrutturazione, quindi magari punteremo su qualche iniziativa all'aperto per non arrestarci completamente. Però l'intenzione, da parte di tutti, è quella di proseguire su questa strada. Siamo fiduciosi che in futuro andrà meglio e, come già evidenziato, il problema in realtà è molto più generalizzato: tante pellicole oggi non attirano come i grandi film di qualche tempo fa, in Italia la perdita di presenze nei cinema si attesta tra il 60% ed il 70%, inoltre le nostre proposte sono qualitativamente diverse rispetto a quelle degli altri cinema di Trento».