Il chitarrista Lorenzo Bernardi suona nella sua Vezzano: l’intervista
Domenica 29, ad ingresso libero, il concerto serale al Teatro Valle dei Laghi, con l’Orchestra i Filarmonici di Trento
VEZZANO. La fascinazione della chitarra l’ha subita per via del suono avvolgente, intimo e morbido delle sei corde. Impossibile resistergli. Profondo conoscitore dell’eredità musicale italiana il ventottenne Lorenzo Bernardi sa per esperienza personale che la musica soave apre la mente e ritempra l’anima. Non pago, continuerà ad affinare la preparazione con la stessa “costanza e passione” dedicata al concerto di domenica 29 maggio per la gioia delle orecchie di casa, quelle di una Valle dei Laghi da sempre fedele alla tradizione corale. A partire dalle 20.45 e per circa un’ora il Teatro Valle dei Laghi - ingresso libero e gratuito - sarà tutto per lui e per l’Orchestra I Filarmonici di Trento diretta da Alessandro Arnoldo alle prese con le magistrali sonate di Ludwig van Beethoven e di Joaquin Rodrigo
Lorenzo, perché questa esibizione nel tuo sobborgo, a Vezzano?
L’idea è nata come “preludio” a quello che sarebbe dovuto essere il concerto più importante della mia carriera fino ad ora. Sono stato invitato a tenere due concerti presso una della sale più belle e prestigiose al mondo: la fantastica National Philharmonic of Ucraine. Voglio proporre lo stesso programma a Vezzano accompagnato da un orchestra locale per poi volare a Kiev e riproporre lo stesso programma con l’orchestra nazionale ucraina.
Un’anticipazione delle esecuzioni con cui delizierete l’uditorio?
In programma la “Fantasía para un Gentilhombre” del compositore e pianista spagnolo Rodrigo. Il concerto si baserà su temi del compositore Gaspar Sanz, importante esponente della musica spagnola e della chitarra barocca, e provenienti in particolare dalla sua opera in tre volumi intitolata Instrucción de música sobre la guitarra española. Nasce da una richiesta del chitarrista Andrés Segovia a cui lo legava una lunga collaborazione e amicizia. L’orchestra eseguirà poi la seconda sinfonia di van Beethoven.
Com’è sbocciata la tua passione per la musica e dove hai tratto l’ispirazione? Come ti sei avvicinato allo strumento?
E’ nata frequentando un corso di chitarra durante le scuole medie e dopo un primo momento da rocker ho trovato la mia strada. Trovo l’ispirazione nel confronto con altri musicisti, in particolar modo con la musica da camera, genere che prediligo in assoluto. Altra fonte di grande ispirazione per me è il viaggio, l’incontro con altre culture e musicisti
Cosa pensi del panorama chitarristico trentino?
Credo che sia estremamente variegato: in ambito classico, grazie al supporto dell’Associazione Musicale Valle dei Laghi da anni mi occupo della direzione artistica di un festival internazionale di chitarra classica e di un concorso di interpretazione chitarrista che ha portato a Trento alcuni tra i più importanti artisti sulla scena internazionale. Siamo felici dei risultati ottenuti e speriamo di crescere sempre più puntando sopratutto sulla formazione dei giovani chitarristi trentini che, partecipando al concorso, hanno la possibilità di confrontarsi con i loro coetanei.
Bolle in pentola qualche progetto da svelare ai lettori?
Assieme al violinista trentino Saverio Gabrielli e allo storico dell’arte e musicologo Paolo Bolpagni gireremo l’Italia e l’Europa presentando il progetto “Musica, arte e risorgimento: Giuseppe Mazzini e la sua passione per la chitarra” in occasione dei 150 anni dalla scomparsa di uno dei protagonisti del Risorgimento italiano. Pochi sanno infatti che Mazzini era un grande appassionato di chitarra e vedeva la musica come parte di un ampio progetto di elevazione morale e culturale della società italiana. Per Mazzini la musica rappresentava infatti la chiave d’accesso alla natura autentica di un popolo.