Settanta sfumature di note: Renato Morelli celebra il compleanno con un concertone
Oggi, 13 settembre, al Palace Hotel di Roncegno il noto musicista trentino proporrà un viaggio nei numerosi progetti che ha animato nel corso degli anni. Riuniti per l’occasione tutti i gruppi musicali che l’etnomusicologo ha fondato e dove attualmente suona e canta. Ospite d'onore della serata il violinista ucraino Igor Polesitsky. Klezmer, jazz, canti alpini, polifonie caucasiche e molto altro
RONCEGNO. Un concerto, o sarebbe meglio dire un concertone, “ecumenico”, in occasione dei 70 anni di Renato Morelli, che vede riuniti per l’occasione tutti i gruppi musicali che l’etnomusicologo trentino ha recentemente fondato e dove attualmente suona e canta.
Si tratta di quello in programma oggi, martedì 13 settembre, alle 21 nel Salone delle Feste del Palace Hotel di Roncegno sotto la sigla di “Settanta sfumature di note”. Un’occasione per scoprire o ritrovare i tanti progetti che Renato Morelli, giornalista, musicista e etnomusicologo, ha creato e coltivato con la sua passione per le sette note in questi anni.
Ospite d’onore della serata il musicista Igor Polesitsky (qui nella foto insieme agli Ziganoff) nato a Kiev, laureato al Curtis Institute of Music di Philadelphia è prima viola del Maggio Musicale Fiorentino oltre ad essere considerato fra i più importanti violinisti klezmer attualmente sulla scena internazionale.
Le musiche klezmer – jazz saranno quelli degli Ziganoff gruppo formato da musicisti trentini e sudtirolesi è una delle poche formazioni a livello internazionale, che si dedica sistematicamente alla ricerca dei legami perduti fra la musica klezmer, il primo jazz, e lo swing zingaro manouche, attraverso arrangiamenti originali. Oltre a Morelli, con la sua fisarmonica e allo stesso Polesitsky al violino, gli Ziganoff suoneranno nella loro attuale line up con Rossana Caldini violino, Gigi Grata tuba, Fiorenzo Zeni sax soprano Michele Ometto chitarra e Christian Stanchina tromba. Dietro la sigla T.T.T. Project, ovvero musiche dal Trentino, Tirolo, Transilvania, ci sono strumentisti trentini, tirolesi e veneti, che propongono un itinerario ‘ragionato’ di musica popolare trentina attraverso le sue relazioni con il contesto alpino e più in generale est-europeo.
I Cantor Da Vermei propongono invece polifonie tradizionali alpine per un progetto che intende riscoprire brani “dimenticati”, provenienti da diversi repertori tradizionali dell’Arco alpino, e nello stesso tempo recuperare alcuni esempi significativi di una polivocalità, “precedente – sottolinea Morelli - la standardizzazione novecentesca sul “modello Sat”, dei cori alpini", un tempo largamente diffusa nelle Alpi ed oggi quasi definitivamente scomparsa.
I viaggi sonori di Renato Morelli lo hanno portato in Georgia alla scoperta del grande patrimonio di polifonie caucasiche tradotte negli D’Altro Canto progetto di studio e riproposta del canto di tradizione orale proveniente da Arco alpino, Sardegna, Corsica, Bretagna e appunto Georgia. Arrivano dalla Sardegna i Cuncordu di Castelsardo con le loro polifonie tradizionali per la Settimana Santa mentre I Cantù Proman sono un gruppo spontaneo di cantori che vanta una peculiarità esclusiva di canto polivocale tradizionale alpino, chiamato Tìir: uno stile di canto urlato, potente, lento e sostenuto, nella tessitura acuta, al limite del grido, intonato quasi sempre dalle voci femminili.