I grandi maestri del jazz anni '60 nel live del Federico de Zottis Quartet
Questa sera, giovedì 1° dicembre alla Brace di Rovereto la band che accanto al sassofonista vede Diego Albini al pianoforte, Mirko Boles al contrabbasso e Stefano Lecchi alla batteria
ROVERETO. Dopo il live di giovedì scorso con la fisarmonica di Flaviano Braga e il clarinetto basso di Simone Mauri nel loro "improbabile folk" prosegue la serie di appuntamenti proposti dal Rovereto Jazz Club alla Brace.
Stasera, alle 21, spazio alla performance del Federico de Zottis Quartet che accanto al sassofonista vede Diego Albini al pianoforte, Mirko Boles al contrabbasso e Stefano Lecchi alla batteria.
Un progetto quello del Federico de Zottis Quartet che nasce dalla passione per i grandi maestri del jazz anni ’60, caratterizzato da uno stile fresco, moderno, raffinato ed elegante.
Le musiche di questa formazione nascono dalle esperienze, dai gusti e dagli ascolti del leader ma vengono inevitabilmente filtrati, contaminati e trasformati dalle sensibilità degli altri componenti del quartetto. Per questo motivo è difficile etichettare in un unico genere questa formazione che da un lato ispira a grandi del jazz come Wayne Shorter, Charles Lloyd, Joe Henderson, John Coltrane, dall’altro strizza l’occhio ai compositori impressionisti quali Fàure, Milhaud, Ravel e Debussy.
A questo, però, va aggiunto un innato senso melodico dove spicca il fraseggio di un sassofono sempre ben calibrato e al servizio della band. In questo modo l’estro del singolo cede spazio all’interplay e a un suono collettivo, senza dubbio uno dei punti di forza della band.
"Open" il loro disco d’esordio uscito nel settembre del 2022 per l’etichetta Emme Record Label. Un lavoro che si apre con "Henry", brano dall’andamento sinuoso, che si ispira a un jazz tradizionale e in cui spiccano il lirismo del sassofono e il suono brillante del pianoforte.
"Estremi rimedi" è una composizione più introspettiva, malinconica in cui fuoriesce anche l’anima mediterranea dei musicisti. Maddalena è invece una delle composizioni dallo stile più moderno e “urban” dove è il ritmo sincopato della batteria a essere il vero protagonista che ben supporta l’armonia e i fraseggi del sax.