Fedez rompe il silenzio: «Ho avuto gravi problemi di salute, mia moglie sempre al mio fianco»
In un videomessaggio su Instagram, il cantante ripercorre le ultime settimane: ha subìto le controindicazioni di un antidepressivo prescrittogli a gennaio per sopportare mentalmente le conseguenze del tumore al pancreas. Difficoltà a parlare e camminare, vertigini, 5 kg persi: è l’effetto rebound
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MILANO. Siamo così abituati a sentenziare sulla vita degli altri che, non appena la routine di una persona nota cambia o sfocia nel silenzio senza un’apparente e condivisa motivazione, ci arroghiamo il diritto di giudicare, consentendo alla nostra verità di sovrastare la sua personale situazione. Alle ore 20.20 di oggi circa (lunedì 6 marzo), il cantante milanese Fedez ha deciso di rompere il silenzio social e, con esso, le speculazioni che si sono rincorse via web dal termine del Festival di Sanremo, momento coinciso con il suo peggioramento fisico.
Prima non ha potuto farlo: stava male, tanto da non riuscire a parlare senza avere dei tic nervosi al volto (per questo, alcuni giornali di gossip avevano parlato di un ritorno della sua balbuzie, avendo notato le difficoltà con la parola durante il video di lancio del suo nuovo Podcast). In un videomessaggio condiviso sulle stories di Instagram, correlato da uno scatto fotografico nel quale la sua mano stringe quella di Chiara Ferragni, imprenditrice e moglie del rapper (con la quale ha avuto due figli, Leone e Vittoria), spiega di avere avuto importanti conseguenze fisiche quali tic nervosi e spasmi muscolari, a fronte degli effetti collaterali di un farmaco antidepressivo che gli era stato prescritto per supportare la sua salute mentale dopo la scoperta del tumore al pancreas e la successiva operazione e riabilitazione. Controindicazioni che si sono rivelate un ostacolo quotidiano anche ai movimenti del corpo.
«Ciao a tutti, eccomi qui dopo una lunga, lunga, assenza - ha esordito - un periodo in cui non mi avete visto propriamente in forma. Vi ringrazio per i messaggi di vicinanza che mi avete mandato, in seconda istanza ci tengo a spiegare cosa è successo perché, quotidianamente, escono notizie su di me e sulla mia famiglia che non sono corrispondenti al vero. È giusto vi racconti io cosa sia successo».
Da dove partire, purtroppo devo partire un po’ indietro, quando mi diagnosticarono il tumore al pancreas. Per quanto privilegiato possa essere, è stato un evento molto traumatico e solo oggi ho realizzato di quanto non mi sia preso cura della mia salute mentale, rispetto a questo evento, e mi sia affidato solo a psico-famaci, che ho cambiato nel tempo fino a trovarne uno che proprio non era indicato a me. Da gennaio mi è stato prescritto questo antidepressivo molto forte che mi ha cambiato, agitato tanto, con effetti collaterali fisici molto forti, fino a provocarmi tic nervosi alla bocca, impedendomi di parlare in maniera libera».
«Avendomi dato questi effetti molto forti, l’ho dovuto sospendere, ma senza scalarlo - ha sottolineato il rapper - per chi non ha dimestichezza, solitamente non si fa questa cosa, a meno che non vi siano rischi importanti. Io correvo dei rischi importanti e ho dovuto sospenderlo in maniera repentina, questo mi ha provocato l’effetto “rebound”, una cosa che non auguro nessuno. Oltre a darmi un forte annebbiamento cognitivo, forti spasmi alle gambe che mi hanno impedito per diversi giorni di camminare, sensazioni di vertigini, mal di testa incredibili, nausea, ho perso cinque chili in quattro giorni. Non una bella cosa, mi ha impedito di svolgere il mio lavoro: non ho partecipato alla presentazione di “Lol 3”, non presenziato al processo della strage di Corinaldo, insomma diverse cose».
«Non sono al 100%, ho ancora un po’ di vertigini e scalmane, sudorazioni pazze, però giorno dopo giorno miglioro - ha aggiunto - per quanto sia stato un periodo parecchio infelice, mi ha permesso di capire molte cose (si è commosso, ndr), quanto voglia focalizzarmi sulla mia salute mentale, sulla mia famiglia, su mia moglie. In questo periodo ne sono state dette di ogni su di lei, ma è stata l’unica persona a starmi accanto. Mi spiace abbia dovuto subire una tempesta di m**da mediatica totalmente immeritata».
«Se posso darvi un consiglio: qualsiasi evento traumatico nella vita vi possa accadere, prendetevi cura della vostra saluta mentale e delle vostre ferite, perché se non lo farete saranno le vostre ferite a reclamare il bisogno di essere curare, nella maniera anche più brutta possibile. Questo era il riassunto dei miei due mesi di m**rda, ci tenevo a ringraziare nuovamente mia moglie perché ha dovuto badare a una famiglia intera e anche a me, in questo periodo».
«Non è per nulla scontato. Sono davvero un uomo fortunato. Nei prossimi mesi - ha concluso - affronterò tutti gli eventi traumatici della mia vita in maniera dolorosa, con la terapia, senza cercare scorciatoie come ho cercato di fare nei mesi precedenti. Non cercate scorciatoie, perché possono farvi male».
Per chi non lo conoscesse, con “effetto rebound” (lett. effetto ribalzo) in medicina si fa riferimento all’inasprimento o al ripresentarsi dei sintomi di una malattia o di una condizione patologica a seguito della sospensione brusca di un trattamento farmacologico senza una corretta e lineare diminuzione del dosaggio. Non è possibile effettuare questa preventiva riduzione in scala quando il farmaco prescritto, anche se assunto con dosaggi inferiori, rischia di inasprire le controindicazioni sul paziente. L’effetto rebound si verifica con diversi tipi di psicofarmaci (stimolanti, antipsicotici, ansiolitici, ipnoinducenti, antidepressivi) ma anche con cortisonici o decongestionanti.
Qualunque problema tu stia affrontando nel tuo quotidiano, dalla malattia alle difficoltà relazionali, non trascurare gli effetti sulla tua salute mentale: rivolgiti ai professionisti. Abbi cura di te.