Sanremo, Dargen D'Amico: «Non volevo essere politico, le mie parole sulla guerra guidate dall’amore»
Il cantante di «Onda Alta» in riferimento al messaggio con cui ieri (6 febbraio) ha chiesto il “Cessate il fuoco” dal palco del teatro Ariston: «Ho fatto tante cavolate nella vita, ho commesso tanti peccati, ma non ho mai pensato di avvicinarmi alla politica»
L'ANNUNCIO Le mascotte di Milano-Cortina 2026 a Sanremo
SANREMO. «Volevo tornare su quello che ho detto ieri sera. Quando sono tornato a casa ho cominciato a leggere qualcosa e mi sono preoccupato, quando ho visto che il mio era un messaggio politico» ha detto Dargen D'Amico dopo aver cantato la sua “Onda Alta”, tornando sul messaggio lanciato ieri sera (prima serata del 74 Festival di Sanremo, 6 febbraio) con cui ha chiesto il “Cessate il fuoco” in Medioriente.
«Io non volevo essere politico: in vita mia ho fatto tante ca**ate, tanti peccati, alcuni anche gravi, ma non ho mia pensato di avvicinarmi alla politica. Ero guidato dall'amore e dalla sensazione che sono sempre più le cose che abbiamo in comune e su quello mi vorrei concentrare», ha ribadito.
«Io ti ho sentito solo umano» ha detto invece Diodato (in gara con “Ti muovi”), nelle vesti del “cantante presentatore” del collega Dargen - sono molto contento di presentarti, soprattutto dopo le belle parole che hai detto ieri e che condivido pienamente».
Le parole di Dargen del giorno precedente: «Dedico il mio pezzo a mia cugina Marta, che ora studia a Malta. Non tutti i bambini hanno questa fortuna nel Mediterraneo, ci sono bambini sotto le bombe, senza cibo e acqua. Il nostro silenzio è corresponsabilità: la storia e Dio non accettano scena muta. Cessate il fuoco».