Sanremo, il ricordo di Giovanbattista Cutolo, ucciso a Napoli dopo una lite. La madre: «Dedico i fiori alla giustizia»
Il musicista napoletano, da tutti chiamato “Giogiò”, è stato ucciso a soli 24 anni il 31 agosto 2023 da un minorenne pregiudicato con tre colpi di pistola dopo una discussione per futili motivi. La mamma: «Vivi attraverso la musica che amavi e che ti fa essere eterno»
SANREMO. La prima serata del 74esimo Festival di Sanremo, che si è svolta nella serata di ieri (6 febbraio) ha dedicato spazio al ricordo del giovane musicista 24enne GiovanBattista Cutolo (chiamato “Giogiò”), ucciso per strada a Napoli dopo una lite per un parcheggio, il 31 agosto 2023 da un pregiudicato minorenne, con tre colpi di pistola. A dicembre il Ministro dell’Interno Piantedosi ha conferito a Giogiò (attraverso una cerimonia alla presenza dei genitori= la Medaglia d’Oro al valor civile alla memoria.
«Figlio mio, amore di mamma, ti ricordi quando l'anno scorso dovevi suonare nell'orchestra sinfonica di Sanremo e io ti chiesi di venire con te? “Tu sei impazzita, un bamboccio con la mammina al seguito mai” mi rispondesti - ha detto la madre, Daniela Di Maggio, sul palco dell’Ariston - dicevi che Sanremo sembra Napoli ma con una scintilla francese, che sembra una piccola bomboniera, l'unica città in cui ti saresti trasferito se avessi lasciato Napoli. Ti dicevo che anche tu un giorno avresti suonato su questo palco».
«Quel giorno è arrivato e sai perché? Perché sei bello dentro e fuori, hai un modo aristocratico di stare al mondo e pratichi bellezza al contrario di chi ti ha strappato barbaramente alla vita - ha sottolineato la mamma, mentre scorrevano alle sue spalle le foto del figlio - vivi attraverso la musica che amavi e che ti fa essere eterno. Tutta Italia sta ascoltando le note del maestro Giovanbattista Cutolo. Ciao Giogiò. Ti amiamo tutti e mammarella non ti dimenticherà mai, ciao amore mio».
«Giovanbattista, ‘nisciuno te scorda» la frase apparsa alle sue spalle in un momento di grande commozione. «Un tributo ad un musicista nel tempio della musica - ha aggiunto poi la donna dopo aver ricevuto il mazzo di fiori della città della musica italiana per eccellenza - quando le istituzioni ti sono vicine lo stato c’è». Non è mancata una dedica a Napoli «dove ci sono persone perbene e aristocratiche come credo me e mio figlio, rappresentanza di questa bella Napoli». Il pensiero alla figlia Lulù, che «in maniera inconsapevole e violenta è diventata figlia unica, agli amici che senza il loro fratello non si sono riposizionati nel mondo», ha accompagnato la chiusura dell’intervento con la dedica «di questi fiori alla giustizia».